Dalànias 

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Era Cenozoica

Periodo PALEOCENE
Questo periodo che dà inizio all’era terziaria è caratterizzato soprattutto dal corrugamento della crosta terrestre che avvicinerà di circa 1000 Km l’Africa all’Europa.

Le due zolle si scontrano sulla faglia Insubrica, per quanto riguarda la nostra zona, e sembra che inizialmente la placca Europea sia stata spinta in basso da quella Africana, mentre poi lo scontro avrebbe incastrato le due placche con effetti di ripiegamento su se stesse, come la carrozzeria di due auto quando si scontrano.

Non abbiamo in valle depositi relativi a questo periodo, ma probabilmente ciò è dovuto ai cataclismi che hanno segnato il periodo.

Periodo EOCENE
La grande spinta compressiva che ha caratterizzato il periodo precedente diventa sempre più forte, ma non è costante, come due che si sfidano a braccio di ferro, ogni tanto ci sono delle pause e dei rilassamenti.

Durante le fasi di rilassamento, nella crosta terrestre si insinua nelle crepe che si formano del magma che non riesce a raggiungere la superficie, ma si solidifica sotto le rocce preesistenti.

Questo fenomeno si ripeterà diverse volte nel corso dell’era terziaria e darà origine alle varie porzioni del massiccio tonalitico dell’Adamello, diviso per epoche: la porzione più antica è costituita dal Re di Castello risalente a 42-40 MAF, la porzione intermedia del monte Adamello 36-32 MAF e la parte più recente della Presanella 33-29 MAF

Periodo OLIGOCENE
Nello schema è messo in evidenza l’incunearsi del magma nelle fratture della crosta dovute al parossismo della fase di nascita delle Alpi (orogenesi).

Appena a sud della Linea del Tonale si sta formando il “plutone” dell’Adamello.

Il termine “plutone” significa massa isolata che è emersa da sotto terra, come il dio romano dell’Ade.

La roccia del plutone è di origine magmatico-intrusiva ed è formata in prevalenza da rocce appartenenti alla famiglia dei graniti, anche se nel nostro caso i componenti principali sono la Tonalite, la granodiorite e la diorite.

Periodo MIOCENE
Il periodo è caratterizzato dal consolidamento del plutone dell’Adamello che formatosi ad una profondità variabile tra i 50 e i 100 Km è risalito fino a circa 5 Km dalla superficie del terreno in quel periodo.

I successivi movimenti della crosta e l’erosione hanno permesso la messa a nudo delle rocce intrusive, mentre ancora oggi le pendice del massiccio sono rivestite da rocce metamorfiche appartenenti agli Scisti di Edolo fino ad un’altezza variante tra i 1500 e i 2500 m sl/m.

In questo periodo avvengono anche i ripiegamenti e i sovrascorrimenti più rilevanti come nel caso della Concarena e del Pizzo Camino

Periodo PLIOCENE
Il Pliocene, che chiude l’era terziaria vede la progressiva messa a nudo delle rocce dell’Adamello, la prosecuzione della spinta che continua a far innalzare le Alpi, ma soprattutto il verificarsi di un movimento verticale lungo la “linea del Tonale”, tanto che, alla fine dell’era terziaria, tutta l’area delle Alpi Meridionali, compreso quindi l’Adamello, risulterà sprofondata rispetto al complesso Austroalpino di circa 7-10.000 m.

Secondo gli studiosi, non solo la linea del Tonale subiva movimenti verticali, ma anche spostamenti orizzontali valutabili in 50 - 60 Km. Altro fatto importante del periodo è la “Crisi di Salinità”  dell’epoca Messiniana (vedi la pagina) che spiegherebbe la profondità dei maggiori laghi alpini come il Lago di Iseo