Consorzio di Meda - Baita di Meda


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La degàgna

Come ci eravamo proposti abbiamo fissato un giorno per la "degagna" cioè per sistemare la strada che porta alla baita di Meda. Siamo partiti pensando di andare ai primi di giugno, ma dopo un sopralluogo abbiamo visto che sarebbe stato necessario un piccolo scavatore e ci siamo rivolti all'ufficio tecnico il quale ci ha messo in contatto con le persone preposte all'utilizzo dello scavatore, ma poiché per questi lavori erano disponibili solo il sabato ed avevano già precedenti impegni siamo riusciti ad accordarci solo per sabato 26 giugno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alle otto eravamo tutti pronti e ci siamo avviati lungo la strada; Agostino aveva già provveduto a rastrellare il primo tratto perché la strada era cosparsa di pigne cadute dagli alberi. Siamo perciò saliti abbastanza spediti fino a raggiungere i punti più problematici dove sono entrati in azione i potenti mezzi a nostra disposizione: lo scavatorino e "pich e pàla". I più anziani dirigevano il lavoro ed indicavano le soluzioni ritenute più opportune per mettere a posto ed in sicurezza la strada.

La squadra era composta da Mauro che era addetto allo scavatore, Giacomo che con il trattore portava in baita anche la credenza offertaci da Angelo, la stufa delle sorelle Bormetti e le reti e un materasso, Agostino che con l'ape portava il necessario per riparare le scaie cadute dal tetto, Gianpietro che si era prestato ad aiutarci, Mario che doveva aiutare Agostino per la sistemazione del tetto e per l'apertura dell'acqua, Ivan e Fabio che eseguivano le direttive degli anziani e chi scrive che si limitava a documentare i lavori con fotografie ed appunti.

Ad un certo punto, mentre eravamo quasi in cima, vediamo una panda che sale lungo la strada appena sistemata: era Angelo che veniva a trovarci e con la consueta generosità che lo contraddistingue ci aveva portato un pezzo di formaggio ed un mega salame per il pranzo imminente. Dopo di che, fatte quattro chiacchiere con tutti se ne è tornato a valle e non si è fermato per il pranzo.

Noi invece, raggiunta la baita quando ormai mezzogiorno era trascorso, ci siamo seduti sul tavolo all'esterno ed abbiamo fatto onore ai panini che ci avevano preparato i gestori del Ceppo (Giusy e Diego). Un buon bicchiere di vino era stato portato da Agostino, mentre Ivan offriva la sua birra artigianale. Il tutto è documentato dalla fotografia a lato.

Dopo pranzo abbiamo risolto alcuni problemi con l'impianto dell'acqua, esaminato quello che sarebbe servito per mettere in funzione la stufa, preso le misure per la scala e dopo aver ripulito tutto e richiuso la baita, ci siamo incamminati per rientrare a casa.