Cappella dei Morti di Zoanno


                        Descrizione

La cappella dei morti di Zoanno è situata a nord-est del paese, tra la Chiesa dedicata a San Giovanni Battista e il vecchio cimitero.
La cappella, simile a un tempietto, è costruita in muratura, con quattro pilastri che racchiudono tre archi dai quali si accede a un portico il cui soffitto è composto da tre volte a crociera.
Sotto il frontone c’è una scritta in latino:
Misit Hierosoliman offerri pro peccatis mortuorum sacrificium duodecim millia drachmas” (Mandò a Gerusalemme dodicimila dracme per offrire un sacrificio per i peccati dei morti). La scritta si riferisce all’episodio biblico di una delle battaglie dei fratelli Maccabei, (Maccabei, secondo libro, cap.12, 43-46) a cui fa riferimento anche l’affresco che si vede nel timpano.
Sopra i due archi laterali sono dipinti due angeli che suonano la tuba, strumento musicale usato come tromba di guerra.
Sopra il portone in legno dell’ingresso c’è un architrave in marmo, sul quale sono scolpiti un teschio e delle tibie incrociate. Le due finestre che danno luce alla cappella sono completate da inferriate con trama romboidale.
L’interno ha le caratteristiche delle chiesette di campagna, con due file di banchi e un altare per le celebrazioni. Sopra l’altare c’è una pala in legno, con al centro l’immagine dell’Arcangelo Michele che vince il demonio; in alto è raffigurato il triangolo della Trinità, ai lati e nella parte inferiore ci sono decorazione floreali scolpite nel legno.
A destra e a sinistra dell’altare, in teche protette da vetri, sono conservati numerosi teschi, resti dei defunti ai quali la cappella è dedicata.
Sulle pareti laterali sono murate delle lapidi: alcune ricordano i benefattori, altre sacerdoti o persone illustri del paese.

 

Tradizione

La devozione ai “poveri morti” è molto radicata nella popolazione di Zoanno. Ad alimentare questa devozione concorse un fatto che ha del miracoloso, ritenuto sicuramente vero dalla tradizione e che risale al periodo della peste che sconvolse Milano (1576-1577) al tempo di S. Carlo.
Alcune pie persone, religiose o secolari, originarie di Zoanno e residenti a Milano morirono a causa della peste; qualche anno dopo le loro ossa furono riportate al paese d’origine. Al loro arrivo, mentre la processione percorreva via “Intremür (attualmente via don Signorini, via Masera, via Giorgi), le due piccole campane del paese si misero a suonare da sole.
Questo fatto segnò l’inizio della devozione: in poco tempo gli abitanti dell’alta Valle fecero del piccolo ossario un luogo di pellegrinaggio e di preghiera. Molte furono le grazie speciali ottenute grazie all’intercessione dei “morti di Zoanno”.


Storia


Nelle mappe del 1811 e del 1852 vicino alla Chiesa è segnata una costruzione (identificata con la lettera C) più piccola dell’attuale cappella, che si trova invece rappresentata nelle sue odierne dimensioni nella mappa del 1898.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando nel 1772 fu ricostruita la chiesa di San Giovanni, distrutta forse da una valanga nel XVI secolo, venne edificato, nelle adiacenze, anche un piccolo ossario.
“Verso il 1868 assunse la Cappellania don Battista Balardini di Temù […]
Don Balardini pensò pure all’attuale cappella mortuaria, da lui fatta costruire in sostituzione del piccolo ossario sormontato da un quadro rappresentante il Crocifisso attorniato da anime purganti.
Essa è frutto della fede, dell'entusiasmo, della devozione ai loro morti della gente di Zoanno, la quale non badò a sacrifici; infatti scendeva al sottostante fiume portando le pietre per il viottolo delle Palù, saliva il monte, tagliava legname, faceva offerte.” (Memorie di Zoanno – Autore ignoto - 1978)
Nel corso del tempo ed anche recentemente, la cappella è stata restaurata per conservarne i dipinti e per proteggerla dalle infiltrazioni di umidità.
I teschi esposti sono solo una parte di quelli che sono stati raccolti e conservati in altri luoghi adiacenti alla chiesa.

Apertura della cappella dei morti:
Domenica 29 luglio
Lunedì 30 luglio
Tutti i lunedì di agosto
La cappella rimarrà aperta dalle 16 alle 18



Zoanno, 10 luglio 2018