Corpo umano

'N du chè 'l và mìga 'l sól, 'l và 'l dutór


Dove non va il sole, va il dottore La necessità di esporre al sole indumenti, coperte e far prendere aria ai vari ambienti della casa era una norma di profilassi igienica ben conosciuta dalle nonne che avevano constatato il valore preventivo del sole nei confronti delle malattie
A cà sua
sé scàlda 'l cül e po' a la cùa

A casa propria ci si scalda il sedere e anche la coda Ha lo stesso significato del nostro “casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, mi sembri una badia”. La propria casa è il massimo, il luogo dove uno sta meglio in ogni condizione
A mès àn 'l cül 'l fa scàgn

 
A sei mesi il bambino si siede Una delle prime tappe nella vita di un bambino era quella di essere capace di sedersi e mantenersi in equilibrio e questo accadeva solitamente verso i sei mesi di vita
Bagnàs la piìda
Bagnarsi la gola La pipita (piìda) è una malattia delle galline che colpisce gli animali al becco. Per piida però in senso figurato si intende "becco", ovvero, "bagnare il becco" e quindi bere
Bràs al cól e gàmba a lèt

Braccio al collo e gamba a letto Gli infortuni, specie con la vita attiva che conduceva un tempo la gente, erano all'ordine del giorno e questi erano due suggerimenti per chi avesse avuto dei problemi: per un malanno alle braccia, una distorsione, bisognava tenere il braccio legato al collo con uno scialle, mentre per problemi con le gambe era necessario rimanere a letto per poter guarire
Chi chè öl fa de sua cràpa, pagarà de sua bórsa

Chi vuol fare di testa sua pagherà di tasca sua Quando una persona è stata avvisata e resa consapevole delle difficoltà e dei rischi, se poi vuole ugualmente fare di testa sua, ne deve poi pagare di persona le conseguenze
De dré 'n portènto,
de 'nànt 'n spaénto

Dietro una meraviglia, davanti uno spavento Mai fidarsi a prima vista, ma osservare tutto da diverse angolazioni perché ciò che magari ci sembrava una meraviglia potrebbe invece essere poco gradito o addirittura da rifiutare
Èghi gnà 'l témp de pisà
Non avere neanche il tempo per pisciare Sta ad indicare una situazione di estremo impegno che non lascia tempo per fare nient'altro, nemmeno provvedere alle necessità fisiologiche; molto spesso era riferito allo sfruttamento sul lavoro dove il padrone per avere una redditività maggiore non lasciava agli operai nemmeno il tempo per i bisogni.
Èghi la léngua 'n bóca
Avere la lingua in bocca Sapersela cavare in ogni circostanza, sapersi togliere d'impaccio, riuscire sempre a trovare e a esporre chiaramente gli argomenti necessari a risolvere una situazione, a far valere i propri diritti e così via
El büs del gnào
Il buco del sedere Era un modo usato specialmente con i bambini per indicare l'ano senza usare parole ritenute scurrili
El gà 'l curtél per 'l mànech
Avere il coltello dalla parte del manico È detto di uno che si trova in una situazione di forza, in condizione di poter dettare legge, come chi avendo in mano un coltello lo impugna dalla parte del manico, per cui se uno volesse provare a toglierlo, dovrebbe prendere la lama, con tutte le spiacevoli conseguenze che potrebbero derivarne
El gà de cumprà cül u éndi bràghe
Deve comperare culo o vendere pantaloni Detto quando una persona è estremamente magra per cui i pantaloni sembrano sempre abbondanti; è un invito a mangiare di più per ingrassare il sedere o in alternativa vendere un pezzo di stoffa dei pantaloni per rifarli più aderenti
El gà li làcrime ai öcc e li bàgule al cül

Ha le lacrime agli occhi e le bagole (sterco a forma di bacca) al culo Sono due sintomi di un profondo malessere che può colpire una persona: le lacrime segno di dolore, sofferenza e il bisogno di evacuare che può derivare da paura o da grande stress
El ghè plöi sül cül anche quànt chè l'è sentà zü


 
Gli piove sul culo anche quando si siede Detto di persona estremamente sfortunata a cui va tutto storto, anche ciò che sembra impossibile, come se ad uno seduto potesse capitare che gli piova sul sedere
El mè fa ignì 'l dentesù
E' una cosa molto acerba È detto di frutta molto acerba che provoca fastidio ai denti e ti lega la bocca, come se un dente fosse cresciuto troppo ed impedisse agli altri di chiudersi correttamente. Si dice che i frutti troppo acerbi allappano: si tratta della sgradevole sensazione di astringenza che porta addirittura i brividi.
El tàia la càrne dei coió

 
Taglia la carne degli sbadati Frase usata quando per sbadataggine ci si taglia con un coltello; testimonia la poca attenzione che si è prestato a quello che si stava facendo, e quindi un comportamento da sciocchi (coió), perché una persona accorta non si sarebbe tagliata
El tégna zü gnà l'àqua
Non trattiene nello stomaco neanche l'acqua Detto di persone che non sono capaci di mantenere un segreto, una confidenza, come uno che non riesce a trattenere niente nello stomaco, nemmeno l'acqua perché vomita tutto
El tìra i s-ciafù a du a du fin chè i è dìsper
Tira gli schiaffi a due a due finché sono dispari Quando una persona è particolarmente antipatica, è una così detta faccia da schiaffi. Per rimarcare l'intolleranza verso la persona viene usata l'iperbole a due a due finché sono dispari ad indicare che la cosa proseguirà all'infinito
El vàrda 'n Frància

Guarda in Francia Detto di persona strabica che non muovendo gli occhi in modo sincrono dà l'impressione di guardare contemporaneamente in due direzioni opposte.
En sàch vüt 'l pöl mìga sta 'n pè


Un sacco vuoto non può stare in piedi Questo detto è riferito a chi da lungo tempo non mangia e quindi non ha riempito lo stomaco per cui non ha la forza di reggersi in piedi; in senso figurato indica un uomo a cui le avversità hanno tolto tutte le forze e la voglia di lottare, per cui non si regge in piedi
Endurà la pìlula
Indorare la pillola Quando uno cerca di farti accettare una situazione spiacevole o anche negativa utilizzando ragionamenti e parole che dovrebbero convincerti della bontà della cosa, ma tu sai che è solo un paravento dietro cui si nasconde il lato negativo
Ensumiàs chè 'l vé zü 'n dént
el völ dì mòrcc dè 'n parént


 
Sognarsi che cade un dente, vuol dire morte di un parente I denti corrispondono agli abitanti della casa, che in questo caso è la bocca: un dente che cade è una persona cara che viene a mancare, o beni familiari perduti
Fà 'l pàs segónt de la gàmba
Fare il passo a seconda della gamba Detto riferito a chi ha la brutta abitudine di non valutare esattamente le proprie reali possibilità e capacità rischiando così di pagarne le spiacevoli conseguenze
Fasàs 'l cò prima che 'l fàghies màl

Fasciarsi la testa prima che faccia male Chi si preoccupa troppo per quello che potrebbe succedergli e già paventa chissà quali disgrazie è come quello che si fascia la testa prima che questa faccia veramente male
Ghè n'è de zént che mòri, ma che nàs

Ce n'è di gente che muore, ma che naso Il proverbio gioca sul doppio significato del termine “nàs che significa naso, ma anche nasce; di solito è un modo spiritoso per indicare una persona con un naso molto evidente
Ghèt la cùa?
Hai la coda? Frase rivolta a chi di solito lascia le porte aperte come se avesse paura di schiacciarsi la coda come se fosse un gatto; è un invito a chiudere regolarmente le porte specialmente nella stagione invernale perché non esca il caldo e il freddo non entri nelle case
Gò 'n sàs sül stómech
Ho un sasso sullo stomaco Quando dopo pranzo non si riesce a digerire, vuoi per colpa del cibo, o per la temperatura o per il lavoro, quello che si è mangiato rimane sullo stomaco e pesa come fosse un sasso
Guarì, guarà, chél chè guarìs mìga 'n cö, guarirà dumà.
Guarì, guarà, quello che non guarisce oggi guarirà domani Breve nenia usata per consolare i bambini quando, specialmente cadendo, si procuravano sbucciature; conteneva però un monito importante: farsi male è un attimo, per guarire ci vuole tempo e quindi non bisogna pensare di rimettersi al volo
I l'ha ciapà cun li mà 'n del sàch
è stato preso con le mani nel sacco Anche oggi succede spesso che persone insospettabili, che ricoprono anche cariche pubbliche, vengano colte in fragrante mentre compiono azioni indegne e delittuose
L'àqua l'è bùna de laà i pè
L'acquava bene per lavare i piedi Per gli incalliti bevitori l'acqua era utile solo per lavarsi i piedi, ma non certo per bere, per quello bisognava versare del buon vino, unica bevanda in grado di soddisfare il palato e dare vigore al corpo
L'è nasü cul cül 'n del butér
E' nato col culo nel burro Frase riferita a chi aveva la fortuna di non dover fare troppa fatica per avere le cose perché le circostanze gli rendevano tutto facile. Il burro era considerato quasi un medicinale per la capacità di ungere e di lenire per cui avere il sedere nel burro voleva dire non patire irritazioni né bruciori cioè avere vita facile
La bóca i ghè l'ha tücc, 'l cò i ghè l'ha pòchi

La bocca ce l'hanno tutti, la testa pochi Tutti, solo per il motivo di avere una bocca si sentono autorizzati a sentenziare su ogni cosa, ma purtroppo sono pochi quelli che oltre alla bocca hanno anche una testa per pensare prima di parlare
La bóca se la lìga demò ai sàch


 
La bocca si lega solo ai sacchi Era la risposta che davano le donne quando venivano invitate a chiudere la bocca perché avevano già parlato troppo; è vero però che non solo le donne sono molto ciarliere, ma anche i maschi a volte non scherzano
La coscienza l'è cume 'l gàtol:  chì  ghe l'ha e chi nò
La coscienza è come il solletico, chi ce l'ha e chi no la coscienza come senso del dovere, di ciò che è bene o male dovrebbe essere un tratto comune di tutte le persone, ma il detto sostiene che come ci sono delle persone che non hanno solletico, così ci sono delle persone che non hanno coscienza
La gà 'na léngua che la tàia del fil e de la còsta.
Ha una lingua che taglia dalla parte del filo e anche della costa (al rovescio). Riferito specialmente alle donne che nelle loro esternazioni erano particolarmente pungenti ed usavano la lingua come una lama che tagliava dal dritto e anche dal rovescio
La léngua la gà mìga òs, ma la scaèsa de gròs

 
La lingua non ha le ossa, ma rompe di grosso La lingua, pur non avendo strutture rigide come le ossa, può essere estremamente efficace e pericolosa quando viene usata per parlare, perché con le parole si può decretare la vita o la morte delle persone o infliggere umiliazioni e danni ben peggiori della rottura di un osso
La ròba izibìda, l'è ròba svilìda
La cosa messa in mostra, perde il suo valore Detto riferito soprattutto alle ragazze che avevano il desiderio di mettersi in mostra, di esibire la loro bellezza; era un invito ad non essere sfrontate perché mostrarsi troppo equivaleva a diminuire il loro valore.
Li buzìe li gà li gàmbe cürte

Le bugie hanno le gambe corte Le bugie hanno le gambe corte significa, che presto o tardi si scopre la verità. Lo dicevano già i latini:" falsum continuo palam est"
Mèti la mà sül föch

mettere le mani sul fuoco Indica avere la massima fiducia in una persona, se si è disposti a mettere una mano sul fuoco, sicuri che non brucerà, perché certamente la persona in questione è innocente
Mètighi mìga 'l bèch
Non mettere il becco Non interferire nelle decisioni altrui o non criticare comportamenti che possono sembrare poco adatti per il nostro modo di pensare
Niént l'è bù per i öcc
Niente va bene per gli occhi Gli occhi sono una parte molto sensibile del nostro corpo e a volte basta un colpo di vento per irritarli.
Picà 'l cò cóntru 'l mür
battere la testa contro il muro Quando uno non sa contro chi inveire per una disgrazia, per una cattiva notizia, non può che ricorrere all'autopunizione, all'autolesionismo per lenire il dolore insopportabile
Quànt chè se màngia gaudeàmus, quànt chè sé pàga suspiràmus
Quando si mangia godiamo, quando si paga sospiriamo Il momento della degustazione del cibo è caratterizzato dal piacere per ciò che si sta assaporando, quando però, dopo il pranzo, si passa alla cassa per pagare, è un momento di sofferenza e di tensione per il temuto conto solitamente salato
Regurdàs gnà del nàs a la bóca
Non ricordarsi nemmeno dal naso alla bocca Significa mancare assolutamente di memoria. Dimenticarsi delle cose in fretta e facilmente, anche per distrazione.
Restà cun 'n pügn de mósche
Restare con un pugno di mosche L’espressione restare con un pugno di mosche significa rimanere senza niente in mano, non aver guadagnato nulla. Infatti un pugno di mosche è totalmente inutile, non ha alcun valore né alcuna utilità.
Sè càmbia pü spès 'l pensiér chè la camìza

Si cambia più spesso opinione che camicia Si capisce che anche un tempo il trasformismo e il salto della quaglia era di moda, se si riteneva che alcune persone cambiassero più spesso opinione che la camicia
Sè fa pü prèst a ciapà 'n buzàdru chè n' sòp


 
Si fa prima a prendere un bugiardo che uno zoppo Le menzogne si scoprono subito, hanno le gambe corte e non possono andare lontano.
Sgà de éghi i öcc po' a 'n del cül
Bisogna avere gli occhi anche nel culo Non si è mai abbastanza attenti, soprattutto quando ci sono bambini in giro, perché quello che non dovrebbe succedere invece succede e quindi oltre agli occhi davanti, bisognerebbe averli anche dietro
Sólcc e ròba, i scóndi la gòba
I soldi e la ricchezza, nascondono la gobba Uno che ha la sfortuna di nascere con qualche difetto fisico può sempre sperare di superare il problema se è ricco e dispone di soldi perché in questo caso gli averi faranno dimenticare le magagne del fisico, come se i soldi facessero da velo e nascondessero la gobba
Tè sé 'n palpógn

 
Sei uno che palpeggia (detto dei medici) L'esame principale per la diagnosi delle malattie era un tempo eseguito dal medico con la palpazione del paziente; chi è incline ad usare le mani per entrare in contatto con gli altri e tende a toccare era detto palpógn
Tè sé 'n tarlòch
Sei un tanghero Detto di persona un po' sbadata, poco attenta a dove mette i piedi e un po' lenta di comprendonio
Tirà i sgarlècc

 
Tirare le cuoia Movimento involontario delle gambe quando uno muore (vedi De André canto degli impiccati …. tirando calci al vento...). Significa morire, esalare l'ultimo respiro
Tös fò 'l pà de bóca
Togliersi il pane di bocca Indica privarsi di qualcosa di necessario per darlo ad altri: cosa c'è di più necessario del pane che i genitori non mangiano per poterlo lasciare ai figli perché devono crescere?