Età
A ignì vécc sé guadàgna mìga |
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A diventare vecchi non si guadagna | Il tempo che passa lascia le sue impronte sulla nostra pelle e non sono certo segni di miglioramento, anzi! Un tempo ci si consolava con la saggezza dei vecchi, ora restano solo le ingiurie del tempo |
Al témp de Càrlu Códega |
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Al tempo di Carlo Codega | Sta ad indicare un tempo assolutamente passato, una cosa fuori dal tempo, non più in uso. Sembra che l'espressione derivi dalla moda del '700 quando si usava la cotenna (códega) di maiale per rendere lucidi i capelli, specialmente il codino terminale in cui erano raccolti |
Dai quaranta quaranta 'n là u 'l fa màl de sa u 'l fa màl de là |
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Dopo i quaranta o fa male di qua o fa male di là | Dopo i quarant'anni cominciano i malanni per cui bisogna accettare di avere dei doloretti in varie parti del corpo perché la gioventù se n'è andata |
El gà la vìsta che ghè fa Batìsta |
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Ha la vista che traballa | Questo capita soprattutto agli anziani, quando la vista traballa e viene via via meno. Indica un'alterazione del campo visivo che rende difficile il riconoscimento di persone ed oggetti. |
El ghè spüsa amò la bóca de làt |
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Gli puzza ancora la bocca di latte | Era un detto riferito ai giovanotti o alle ragazze che avevano il coraggio o la sfrontatezza di fare qualcosa ritenuto adatto solo agli adulti, a quelli con più esperienza, mentre loro avevano ancora il sapore del latte sulle labbra perché troppo giovani |
El s'è desdumentegà de tirà 'l flà |
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Si è dimenticato di tirare il fiato (è morto) | L'esperienza insegnava che un morto smetteva di respirare per cui, quando uno moriva e non si sapeva di cosa fosse morto si scherzava sul fatto che si fosse dimenticato di tirare il fiato |
El vì l'è la tèta di vécc |
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Il vino è la mammella dei vecchi | Così come per i bambini la mammella della mamma è la fonte del piacere e del cibo, così per il vecchio, ormai senza altre fonti di piacere, il vino è l'unico che inebriandolo possa dargli qualche soddisfazione |
El bazì l'è 'l prìm scalì |
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Il bacio è il primo gradino | Nei rapporti amorosi il bacio era il primo segno tangibile dell'interesse della persona amata che concedeva questo riconoscimento come un lasciapassare sulla strada dell'intesa di coppia |
L'è a pà e pisì |
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E' ridotto a pane e pesciolini | È detto di una persona che è conciata assai male, ridotta quasi sul lastrico. Mangiare pane e pesciolini era la condizione delle persone che non potevano disporre di altro cibo per il sostentamento e quindi dovevano adattarsi a mangiare questi alimenti tipici dei poveri |
L'ha tràt ai mèrli |
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Ha sparato ai merli | Persona ormai finita, come un cacciatore che si abbassa a sparare ai merli, prede troppo facili e poco appetibili. |
Li scùe nöe li scùa méi |
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Le scope nuove scopano meglio | Le cose nuove vanno meglio, anche riferito alle persone. |
Murì 'n cö, murì dumà l'è uguàl, l'è asé èsegher pasandumà |
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Morire oggi o domani è uguale, l'importante è esserci dopodomani | E' un inno alla vita: tutti sappiamo che prima o poi dobbiamo morire, per cui giorno più, giorno meno, cambia poco, l'importante è essere ancora vivi nel breve tempo |
Quànt chè i ghè rüa pü a tiràs dré i pè i bizighìna |
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Quando non riescono più a trascinarsi i piedi, lavoricchiano | È un detto abbastanza irriverente verso i vecchi che, non riuscendo più ad essere molto attivi (tiràs dré i pè), fanno lavori di poco conto, marginali (bizighìna lett. lavoricchiano), per cui anche il loro prestigio e il loro potere decisionale vengono meno |
Quànt chè la càrne la deénta früsta, po' a l'ànima la se giüsta |
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Quando la carne invecchia, anche l'anima si comporta nel modo giusto | In italiano si potrebbe dire:” Quando il mondo non mi vuol più, mi dono tutto al buon Gesù”. Significa che quando gli impulsi della carne diminuiscono fino a scomparire, è più semplice comportarsi in modo corretto, non avendo più tentazioni, avendo raggiunto la pace dei sensi |
Se te fèt fadiga a ndà 'n sü, ólta e vàn nzü |
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Se fai fatica ad andare in su, girati e scendi | Se una cosa si rivela troppo ostica e non riesci a superarla, ripiega su qualcosa di più abbordabile e alla tua portata |
Tè ghè 'nsì de cùri |
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Hai tempo di correre | È un invito a riflettere sulle proprie capacità e rendersi conto che per raggiungere certi livelli c'è la necessità di impegnarsi ancora molto, come uno che cerca di raggiungere chi corre più forte, ma per farlo dovrà correre ancora molto e non è detto che riesca nell'intento |
U de zóen u de vècc sgà de tirà 'l carèt |
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O da giovani o da vecchi bisogna tirare il carretto | Prima o poi tutti devono affrontare momenti difficili, dove serve impegno e fatica, se non è da giovani, sarà da vecchi, l'importante è che non lo sia per tutta la vita, come succede ai poveri e agli sfortunati |