Animali

Per mìga sta màl,
va a durmì cun li galìne e léa sü cul gàl

Per stare bene vai a dormire con le galline e alzati col gallo Avere l'abitudine di andare a dormire presto ed alzarsi presto è un' ottima abitudine che fa bene alla salute.
'L vàl de pü 'n àzen che te pòrta
che 'n caàl che se straàca.
Vale di più un asino che ti porta
che un cavallo che si stende per terra.
Molto spesso si guarda all'apparenza piuttosto che alla sostanza: molto meglio un asino  che fa il suo dovere che un cavallo che fa le bizze.
'N mancànsa de caài,
se fa trutà po' a i àzegn.

 
In mancanza di cavalli
si fanno trottare anche gli asini.
Quando non ci sono soluzioni migliori, bisogna adattarsi a dei ripieghi che, pur non essendo il massimo, assicurano comunque un certo risultato.
'Na ölta 'l cùri 'l cagnöl,
'na ölta 'l cùri la léur.
Una volta corre il cane
e una volta la lepre.
Non tocca sempre agli stessi affrontare le difficoltà, ma la vita distribuisce a tutti gioie e dolori senza un ordine preciso, come capita.
A laài 'l cò a l'àzen,
se perdi 'l témp e po' al saù.

A lavare la testa all'asino
si perde il tempo e anche il sapone.
E' detto di chi tenta di fare del bene o di dare buoni consigli che vengono regolarmente ignorati, come lavare l'asino che subito dopo si rotola nella polvere.
A pòch a pòch,
'l se péla po' a l'òch.

A poco a poco
si pela anche l'oca.
Detto di chi con pazienza e tenacia persegue i suoi obiettivi e ne giunge a capo.
Àzen che nu se védi,
caàl se crédi.
L'asino che non si vede,
crede di essere un cavallo.
Chi non ha coscienza di sé e non sa commisurare i propri  pregi e difetti,  molto spesso crede di essere migliore degli altri.
Caàl 'nprestà
caàl ruinà
Cavallo dato in prestito,
cavallo rovinato
E' un proverbio che mette in evidenza la scarsa propensione a condividere le proprie cose con gli altri.
Cùrighi dré a la furmìga,
sè te öt scampà sensa fadìga
Segui la formica
se vuoi campare senza fatica
Bisogna essere parchi e laboriosi come le formiche se si vuole avere una vita senza patemi d'animo o preoccupazioni per il futuro.
Dal cantà se cunósi l'uzél,
dal parlà se mizüra 'l servél
Dal canto si conosce l'uccello, dal parlare si misura il cervello Come sentendo un uccello cantare si può riconoscere che uccello è, così ascoltando i discorsi delle persone si può capire se hanno cervello o no.
De san Ròch
la róndula la fa fagòt
Per san Rocco
la rondine fa fagotto
Con il venir meno dell'estate (San Rocco 16 Agosto) la rondine comincia a prepararsi per la migrazione.
El vàl de pü 'n grà de peér
che 'n fìch de àzen.
Vale più un grano di pepe
che un fico d'asino.
Le persone e le cose non si devono valutare dal loro aspetto, ma dalle capacità che hanno
Ghè de ardàs da le vìpere e dai bìs
e da le fómne cui barbìs.

Bisogna guardarsi dalle vipere e bisce
e dalle donne con i baffi.
E' uno dei tanti proverbi misogini di cui è ricca la nostra tradizione e accosta la donna con peluria sul volto a vipere e bisce.
L' è méi 'na sóres 'n bóca al gàt,
che 'n cliént en mà a l'aucàt.


 
E' meglio un topo in bocca a un gatto
che un cliente in mano all'avvocato.
Andare dall'avvocato, per i nostri vecchi, era una cosa da evitare perché era inevitabile spendere molti soldi che potevano essere impiegati in modi migliori. 
L'è méi 'n àzen vif
che 'n dutór mòrt.
 
E' meglio un asino vivo
che un dottore morto.
E' meglio accettare i propri limiti e vivere serenamente che andare oltre col rischio di perdere il bene più prezioso: la vita.
L'è méi 'n uzél 'n del tónd,
de cent 'n gìru per 'l mónd.
 
E' meglio un uccello nel piatto, che cento in giro per il mondo. E' un invito ad accontentarsi di ciò che si possiede, piuttosto che fantasticare su quello che si potrebbe avere.
L'è méi 'ncuntrà 'l lóf per la vìa
che vedé 'l sól de Marìa

 
E' meglio incontrare il lupo per la strada
che vedere sereno il giorno della candelora
Deve fare meno paura incontrare un lupo che vedere giorni soleggiati in pieno inverno (2 febbraio) perché significa che avremo freddo e neve in primavera.
L'uzél 'n gàbia
se 'l cànta mìga per amór, 'l cànta per ràbia
L'uccello in gabbia,
se non canta per amore, canta per rabbia
Di solito gli uccelli cantano nel periodo degli amori, ma in  gabbia cantano perché vorrebbero uscire.
La galìna chè sta 'n cà,
se l'ha mìga becà la becarà
La gallina che sta in casa
se non ha mangiato, mangerà
Altro proverbio misogino: non bisogna curarsi se chi sta in casa (la donna) non mangia, segno che ha già mangiato o mangerà dopo di nascosto.
La mòrt del lóf
l'è la felicità de li pégure.
 

La morte del lupo
è la felicità delle pecore.
 
E' la versione dialettale del vecchio adagio latino: "Mors tua, vita mea" .
La prìma galìna che cànta l'ha fat l'öf,
chèla che fa sìtu l'ha 'na fàt disnöf.
La prima gallina che canta ha fatto l'uovo,
quella che sta zitta ne ha fatti diciannove
Quando succede qualcosa e non si sa chi è stato, si dice che il primo che fa presente il fatto sia il responsabile, ma forse l'autore del misfatto è invece chi sta zitto.
Mài pü castégne ai àzegn,
e schélt sü per i mür.
Mai più castagne agli asini
e farina di castagne su per i muri.
Si narra che in un anno particolarmente prospero venivano date le castagne agli asini e la farina di castagne era usata per intonacare: significa mai più sperperare le risorse che si hanno.
Quant chè 'l gàl 'l cànta sü la mazù,
sè 'l témp l'è gatìf 'l sè fà bù
 
Quando il gallo canta sul posatoio
se il tempo è brutto, diventa bello
Le previsioni del tempo si basavano spesso sull'osservazione del cielo e degli animali ritenuti in grado di prevedere i cambiamenti del tempo.
Quànt chè 'l rói 'l màia pü,
pòrtel sót a li scàle del cumü
Quando il maiale non mangia più, portalo sotto le scale del Municipio Già un tempo si pensava che la gestione della cosa pubblica fosse un'occasione per pensare anche ai propri interessi.
Quant chè la galìna la cànta de gàl,
pòch de lóns argü sta màl
 

 
Quando la gallina canta come un gallo,
poco lontano qualcuno sta male
Dal canto delle galline si traevano spesso delle previsioni sulla vita di tutti i giorni; in questo caso la malattia di un vicino di casa.
Se la salamandra la ghès i öcc e la ràna i déncc,
che garìséi mai de fa la pòra zént.
Se la salamandra avesse gli occhi e la rana i denti,
cosa dovrebbe mai fare la povera gente.
 
Essendo un animale prevalentemente notturno la salamandra veniva ritenuta cieca ed era considerata un animale con doti particolari, come la resistenza al fuoco.
Se pàrla del lóf
e 'l cumpàri la cùa.

 
Si parla del lupo
e compare la coda.
 
Si dice quando si sta parlando di qualcuno che improvvisamente compare sulla scena.
Tücc i àzegn i gà la cùa,
tücc i coió i öl dì la sùa.
 
Tutti gli asini hanno la coda,
tutti gli sciocchi vogliono dire la loro.
 
E' un proverbio riferito a tutti quelli che, senza avere titolo o competenza, vogliono esprimere il loro parere pensando di essere ascoltati.