Donne

'N cà de 'n galantóm,
prima la fómna e po' l'óm.

Nella casa di una persona per bene
prima viene una donna e poi l'uomo.
Era importante che la prima a nascere fosse una femmina perché così avrebbe assicurato l'assistenza ai genitori quando sarebbero stati vecchi.
Dulór de fómna mòrta,
'l düra da l'üs a la pòrta.
Il dolore per la morte di una donna,
dura solamente lo spazio tra l'uscio e la porta.
Altro proverbio misogino che tende a dimostrare la scarsa considerazione in cui erano tenute le donne
El tìra de pü 'n pel de pòta
de cént caài che tròta.

 
Attrae di più un pelo femminile
di cento cavalli che trottano.
L'attrazione sessuale vista come potente motore che fa girare il mondo, più di qualsiasi altra forza.
Fómne e relòi,
i è tücc imbròi.
Le donne e gli orologi
sono tutti imbrogli.
Altro proverbio non certo tenero con le donne, anche per l'accostamento improprio con un oggetto.
Fómne, gnaréi e cà,
cùme s' li üsa, si ghi ha.

Le donne, i ragazzi e i cani,
come vengono abituati, così si hanno.
Anche in questo caso la donna è vista come una persona che deve essere allevata ed educata come si fa con i bambini ed i cani.
Ghè de ardàs dal frèt e da la brìna
e da la fómna che scuìna.

Bisogna guardarsi dal freddo e dalla brina
e dalla donna che sculetta.
Il freddo e la brina erano compagni poco graditi nelle mattine d'inverno, così come era da evitare la donna che ancheggia troppo.
La fómna a l'usterìa e 'l caàl a la funtàna,
'n póch temp 'l caàl l'è bóls e la fómna l'è 'na giuàna.

 
La moglie all'osteria e il cavallo alla fontana,
in poco tempo il cavallo è bolso e la moglie una puttana.
Paragone irriguardoso che accosta il cavallo che beve a tutte le fontane e diventa bolso, con la donna che frequentando l'osteria, diventa una poco di buono.
La fómna fumnasìna,
la fa 'l lèt la matìna,
la fómna 'n sì, 'n sì,
la fa 'l lèt a mesdì,
la fómna ciaculéra,
la fa 'l lèt a la séra.
Una donna con la testa a posto,
rifà il letto al mattino,
una donna così così,
rifà il letto a mezzogiorno,
una donna che passa il tempo in chiacchiere
rifà il letto di sera.
La donna doveva essere attiva già dal primo mattino e sbrigare le faccende domestiche senza perdere tempo in inutili chiacchiere facendo trovare la casa in ordine all'uomo che rientrava a sera.
Libera nòs da le süte e da li brìne
e da la léngua de li chitìne.
Liberaci Signore dalle siccità e dalle gelate
e dalla lingua delle zitelle acide.
Le temperature troppo rigide e i lunghi periodi di siccità erano un disastro per i contadini, così come erano malefiche le lingue delle zitelle.
Màma, màma, lü 'l mè tóca,
tóchem, tóchem, Tòni.
Mamma lui mi tocca,
toccami toccami Toni.
Allude al fatto che le ragazze dovevano evitare le avances dei maschi, ma sottintende che segretamente le desideravano.
Pò a li campàne prima li dìs “töl, töl,
e dopo li dìs “tègnel, tégnel.
Anche le campane prima dicono prendilo, prendilo,
e poi dicono tientelo, tientelo.
Il desiderio di convolare a nozze poteva spingere una ragazza a non valutare bene il passo, ma dopo era necessario rassegnarsi ed accettarlo, non era consentito tornare indietro.
Püta madüra,
la tróa sémper la sùa zuntüra.
Zitella matura,
trova sempre qualcuno con cui accoppiarsi.
La donna nubile, anche con qualche anno in più, riesce sempre a trovare quello che ci casca e la sposa.
Pütòst che restà püta,
spóza 'l prìm che büta.

Piuttosto che restare zitella
sposa il primo che incontri.
Era importante riuscire ad accasarsi perché chi restava zitella era poco considerata anche dalle altre donne.
Quant che la fómna la spèta 'n fiöl,
'l ghe se àlsa 'l bigaröl.


 
Quando una donna aspetta un figlio,
le si alza il grembiule.
 
Allude all'aumento del ventre della donna incinta che si notava sotto il grembiule che tutte le donne portavano quando lavoravano in casa.
Quant che la tèta la spónta,
po' a la pòta l'è prónta.
Quando comincia a crescere il seno,
anche il sesso della donna è pronto.
La crescita del seno era un segno che indicava che la ragazza stava diventando donna e quindi era sessualmente pronta.
Quànt chè li fómne li ciàpa mìga el menàcol,
li se tàca al tabernàcol.
Quando le donne non fanno sesso,
si aggrappano al tabernacolo (alla religione)
 
Quando le donne non sono soddisfatte sessualmente, rivolgono le loro attenzioni alla religione, come dire :" Quando il mondo non mi vuol più, mi dono tutta al buon Gesù".
Quàtru fómne e trè puì
l'è 'l mercà de Pralbuì

 
Quattro donne e tre pulcini fanno il mercato di Pralboino Da sempre si allude al fatto che le donne siano ciarliere e basta metterne insieme alcune per ottenere l'effetto del vocio di un mercato.
Se bigaröl nu öl,
bràga nù pöl.

 
Se la donna non vuole,
l'uomo non può.
Molto spesso questo modo di pensare costituiva un alibi per i maschi che, forzando la volontà delle donne, finivano col violentarle.
Sia le gnàre che 'l ledàm,
a tignìi a cà ghè mìga guadàgn.

 
Sia le ragazze che il concime,
a tenerli in casa non si guadagna niente.
Anche questo è un accostamento becero con il  concime che non deve essere tenuto in casa, ma sparso nei prati, così la donna deve essere sposata.
Stràsa chèla fómna
che la véndi 'l sól per cumprà l'öli.

 
Sciocca quella donna
che spreca il giorno per lavorare di notte.
Allude alle donne che durante il giorno sprecavano il tempo in chiacchiere e di sera dovevano lavorare alla luce del lume ad olio.
U del cül u de la spàla,
'l ghè sumìa a la caàla.

 
O dal sedere o dalla spalla
il bimbo assomiglia alla madre.
In un modo o nell'altro, il figlio assomiglia in qualcosa alla madre.
U sutàne a pirlà,
u campane a sunà.

 
O gonne in movimento
o campane che suonano a morto.
Altro proverbio terribile su come erano considerate le donne: o erano attive e dedite al lavoro, o era meglio che morissero.