Vizi e virtù

'L fa 'l mistér del Michelàs,
maià, béi e 'ndà a spàs.

Fa il mestiere del Michelazzo,
mangiare, bere e andare a spasso.
E' una vita che tutti vorrebbero fare: mangiare, bere ed andare in giro, ma per campare bisogna anche lavorare: prima il dovere e poi il piacere.
'l vàl pü éghen
che saéghen.
Vale più avere beni
che essere saggi e istruiti.
Non sempre la sapienza e la conoscenza si traducono in considerazione sociale; spesso chi è ignorante, ma ha ricchezza è considerato di più di chi sa.
'l vàl pü la pràtica
che la gramàtica.

 
Vale più saper fare le cose
che sapere solo la teoria.
Molto spesso la conoscenza solo libresca senza esperienza non è sufficiente, bisogna aver sperimentato di persona per venirne a capo.
'Na mèrda e po' s'ciàu,
tön zü 'na fèta 'ntant che l'è càlda.

Finiamola di parlare,
prendine una fetta finché è calda.
E' una frase attribuita ad una signora di Pezzo che la disse volendo concludere una conversazione perché la polenta che aveva versato si stava raffreddando.
A laurà cui màcc, e cun la tèra zelàda
sé fa gatìa giurnàda.
A lavorare con i matti e con la terra gelata, si fa un cattivo lavoro. Lavorare con chi non si comporta bene, o quando il tempo non è propizio, vuol dire fare un cattivo lavoro.
A tàola e a lét,
sgà mìga de éi rispèt.

 
A tavola e a letto
non bisogna avere falsi pudori.
Quando si era invitati a pranzo bisognava fare onore al padrone di casa mangiando di gusto, così come nei rapporti intimi non bisognava avere falsi pudori, ma godere dei piaceri che cibo e sesso possono dare.
Cantà u nu cantà l'è àch tüt üna,
l'è méi cantà che sta le a bacà la lüna.

Cantare o non cantare è la stessa cosa,
meglio cantare che dare i numeri.
Quando non ci sono alternative, è meglio scegliere la soluzione più vivibile che vivere sempre arrabbiati.
Chél che 'l gà 'n cör
'l gà 'n bóca.
Quello che pensa
te lo dice in faccia.
Non sempre aiuta a vivere più tranquillamente, ma certo è meglio la sincerità che il raggiro o la menzogna.
Chi che gà 'l pà gà miga i déncc,
chi che gà i déncc gà mìga 'l pà.

 
Chi ha il pane, non ha i denti e quelli che hanno i denti non hanno il pane. Sembra un destino che ci sia sempre qualcosa che impedisce il raggiungimento dei nostri obiettivi: da giovani mancano i soldi, da vecchi manca la forza.  
Chi che gà mìga antadór,
i sé ànta de par lór.

Chi non ha nessuno che lo vanti,
si vanta da solo.
A tutti fa piacere il riconoscimento degli altri, ma è insopportabile quello che continua a vantarsi di quello che fa.
Chi che gà tòrt
i óza pü fòrt.
Chi ha torto
grida più forte
Per coprire la mancanza di argomenti in una discussione spesso si ricorre alla sopraffazione sonora della voce altrui e non si accetta il confronto.
Chi che öl, vàghies,
chi nu öl màndies.
 

 
Chi vuole una cosa vada a farsela,
chi non la vuole mandi qualcuno.
Se uno è veramente interessato ad ottenere qualcosa deve impegnarsi in prima persona e non delegare ad altri il compito.
Chi nu l'ha 'n cör
l'ha 'n gàmba.

Chi si dimentica una cosa
deve sopperire ritornando a prenderla.
Quando una persona è distratta e non si concentra su quello che sta facendo, spesso dimentica alcune cose e deve ritornare sui suoi passi per recuperarle.
Chìi chè gà paöra del pecà
i mòri cul cül pelà
Quelli che hanno paura del peccato, muoiono col culo pelato Se non si è disposti a sporcarsi le mani e a rischiare di sbagliare, non si otterranno mai risultati importanti.
Fin chè ghè n'è
viva 'l rè,
quànt chè ghè n'è pü
ardóm tücc 'n sü.

 
Fin che ce n'è,
viva il re,
quando non ce n'è più
guarderemo tutti in su.
E' l'invito a non sperperare inutilmente quando le cose vanno bene, perché verranno sempre momenti in cui la fortuna gira e non avremo più mezzi per far fronte alle difficoltà.
Galantóm e brigàncc,
dòpu mòrcc i è tücc sancc.

Galantuomini e briganti,
dopo morti sono tutti santi.
La morte è la grande livellatrice sia tra i ceti sociali, sia per gli stili di vita: alla morte di una persona si fa sempre il panegirico delle sue virtù.
La ròba de furtüna
la pàsa 'n frèsa, cùme la lüna
I beni avuti per fortuna
passano in fretta, come la luna.
Chi si ritrova tra le mani i soldi e non ha sudato per guadagnarli, è portato anche a spenderli con disinvoltura, poiché non sa quanto è duro guadagnarli.
La ròba del cumü,
l'è ròba de nigü.

Le cose del comune
non appartengono a nessuno.
Se non c'è senso civico nelle persone, passa l'idea che le cose comuni non vadano rispettate come le proprie e quindi vengono usate senza cura e attenzione.
Li bùne li và,
li gatìe li óla.
Le buone notizie si diffondono,
quelle cattive volano.
Le notizie cattive ottengono più ascolto e passano più velocemente di bocca in bocca perché suscitano più interesse di quelle buone.
Li robe fàte per fòrsa,
li vàl 'na scòrsa.

 
Le cose fatte per forza
non valgono niente.
Se fai le cose solo perché sei obbligato o perché è il tuo dovere, ma non c'è passione in quello che fai, il tuo lavoro avrà poco successo e non servirà.
Màl che se öl,
pecà nu gòdel.

Male che si vuole,
è un peccato non goderselo.
 Quando uno è stato avvisato e messo in guardia sui pericoli, ma decide comunque di affrontare i rischi, non deve lamentarsi se poi qualcosa va storto.
Palànche risparmiàde,
dùe ölte guadagnàde.
Soldi risparmiati
è come averli guadagnati due volte.
La capacità di risparmiare denaro permette di acquistare più cose, come se i soldi fossero di più di quelli che si hanno effettivamente.
Pìgru a mangià
pìgru a laurà.

 
Pigro a mangiare
pigro a lavorare
L'abitudine a fare le cose con calma può  essere una virtù, ma anche un difetto; a volte è necessario agire velocemente ed essere allenati a farlo.
Quant che la mèrda la monta 'n scàgn
u la spüsa u la dà dàgn.

Quando una merda occupa una posto importante,
o si dà tante arie o combina disastri.
Quando una persona di poca intelligenza va ad occupare responsabilità di comando, c'è pericolo che combini disastri o che si esalti troppo.
Tignì a mà de la spìna
e lagà 'ndà del cucù.
Risparmiare sul poco
e scialacquare sul tanto.
Un tempo il vino veniva conservato in botti di legno che avevano un'apertura più grande (cucù) ed una più piccola (spina) da dove si spillava il vino.
Tròpa cunfidànsa
la fa pèrdi la creànsa.

 
Troppa confidenza
fa perdere il rispetto.
Per avere autorità sui figli, i genitori dovevano mantenere una certa distanza dai figli e non giocare a fare i fratelli o le sorelle maggiori.
Vistì sü bé po' a 'n pàl
'l pàr en cardinàl.


 
Vestito su bene anche un palo
fa la figura di un cardinale.
Si dice che l'abito non fa il monaco, ma questo proverbio ci avverte che però spesso presentarsi bene aiuta ad essere tenuti in considerazione.