Ponte della Valle dei Ávoli
All'inizio del 1800 sembra che la strada di collegamento dell'Alta Valle, detta "Valeriana, fosse veramente in uno stato pietoso e non mancava occasione perché le varie delegazioni esprimessero la loro insoddisfazione per questo stato di cose, come traspare nella lettera inviata al Governo di Milano nel 1820:
Edolo 24 dicembre 1820
Imperiale Regio Governo generale
di Milano
Dopo tanti anni che queste comuni hanno reclamato per la costruzione della
strada che da Edolo porta ai confini del Tonale che forma la comunicazione col
Tirolo resa ormai quasi impraticabile non solo al carreggio, ma ben anco al
pedone stesso, finalmente nel presente anno abbiamo veduto a dare principio alla
stessa. Ma quale fu la nostra sorpresa nel conoscere che il disegno e progetto
della strada non era che di un semplice restauro senza procurare quasi
miglioramenti di cui la stessa è suscettibile.
Vi sono alcuni tronchi di strada sommamente erti, da quali con non molta spesa
si può alleviare ed appianarli qualora però non si pensi di ciò effettuare
riuscirebbe pressoché affatto inutile il riadattamento della strada mentre
converrebbe limitare il carico per tutta l'estensione a quello che gli animali
potrebbero condurre nelli detti tronchi.
La strada attuale non è che dai due ai 3 m in larghezza.
Quando non si riduca per il meno alla larghezza di 1 m, riuscirà sempre una
strada incomoda, pericolosa e di più dispendiosa manutenzione.
Incomoda perché non suscettibile di cambio e nelle frequenti cadute dei muri
rimarrebbe interrotto il carreggio.
Pericolosa perché essendo sostenuta da muri si correrebbe eguale a rischio che
gli animali e i carri precipitassero da questa perché caricando questi sui muri
stessi non sarebbe raro il caso che avessero a cadere i muri nel tempo stesso.
Di maggiore dispendiosa manutenzione perché essendo la strada angusta di carri
vanno ogni ora a caricare sui muri tutti oppresso che tutti di piccole pietre e
perciò riuscirebbero più frequenti le cadute.
Nessun
ostacolo si frappone per una conveniente dilatazione della strada in campagna
aperta,
per cui non si hanno che a trasportare alquanto
i muri attualmente esistenti, i quali alla fin fine vanno ad essere tutti, o
almeno la maggior parte, rinnovati per essere pressoché tutti mezzo diroccati ed
inservienti.
Se la provvida saggezza del governo ha fatto che dappertutto vi fossero strade
comode, e belle, dovrà forse essere questa la sola parte di valle delusa? Questa
valle, che in ogni tempo è concorsa col suo carato a formare le strade altrove
non potrà ottenere che si facciano le proprie in maniera soddisfacente? Questa
valle, che oltre ad avere un considerabile commercio di ferrarezza e di essere
costretta a tradurre dalle pianure di generi di prima necessità, forma ancora la
comunicazione con le province del Tirolo nonché dei Grigioni qualora venga
effettuata la strada del Mortirolo, rimarrà senza una comoda strada, quando
altre valli di quasi nessun commercio e senza comunicazione hanno ottenuto
strade superbe e dispendiose.
Le sottoscritte deputazioni, lungi dal supporre un tanto torto a questa parte di
Valle che sebbene la più lontana si è però in ogni tempo dimostrata la più
attaccata alla causa dell'augustissimo sovrano, per cui nelli prossimi passati
tempi ha sofferto le più grandi peripezie e disastri, confidano anzi moltissimo
che l'I.R. Governo colla sua giustizia ed imparzialità vorrà disporre che la
costruzione della strada in discorso corrisponda e alle benefiche mire del
Governo stesso ed alli bisogni di questa popolazione, come umilmente implorano
colli sentimenti del più profondo rispetto e venerazione.
Biotta Deputato della Comune di Ponte di Legno
Favallini agente del Comune di Ponte di Legno
Tognali deputato di Temù
Menici agente comunale di Temù
Petroboni deputato di Vione
Guarneri agente comunale
Poli deputato di Vezza
Bartolatti agente comunale (A.S. Bg. D.P. b. 1011)
Nel 1824 viene preparato un progetto di sistemazione della Strada Valeriana da Edolo a Ponte di Legno e, in questa bozza, è previsto anche il rifacimento del ponte della Valle dei Avoli sul torrente Coleasca. Ma, tra il dire e il fare ..... A complicare ulteriormente le cose subentra anche la morte dell'appaltatore, che viene prontamente sostituito. Nella relazione sullo stato delle strade, del 1826, l'ing. collaudatore approva l'operato del nuovo appaltatore, che però si limita alla normale manutenzione:
Regno lombardoveneto
Pubbliche Costruzioni Provincia Bergamasca
Bergamo li 19 settembre 1826
Il
presente atto va unito al processo verbale della visita di collaudo praticata il
giorno 5 settembre 1826 in adempimento dell'ossequiato dispaccio dell'imperiale
regia direzione generale delle pubbliche costruzioni in data 5 giugno 1826
numero 1868 alle opere di manutenzione del tronco di regia strada in Valle
Camonica superiore che da Edolo mette al monte Tonale in appalto al signor
Biotta che ha rilevato dall'appaltatore defunto riferibilmente primo semestre
1826.
Conclusione
Emergendo dalle osservazioni contrapposte a ciascun articolo del suddetto
processo che l'appaltatore ha compatibilmente soddisfatto ai doveri di contratto
e nulla avendo avuto le parti intervenute a soggiungere, il sottoscritto
ingegnere riconosce collaudabile come con collauda la manutenzione di cui sopra
in via ordinaria, salvo ogni ragione di riconsegna od altro e ciò relativamente
al primo semestre sul riferito, ma ritiene che non debba si far luogo al
pagamento del relativo canone fino a che l'appaltatore non documenterò era con
regolare certificato dell'ingegnere direttore che la strada sia stata pulita da
fango, riordinata nei tratti di selciatura riscontrati difettosi ed espurgata
nelle cunette sia longitudinali che trasversali giusta le osservazioni nei
paragrafi 12 – 13 – 14 del processo verbale.
Siccome poi la collaudabilità della strada non può farsi che annualmente ed in
estate poiché le copiose nevi d'inverno impediscono la verificazione delle
opere, con il sottoscritto ingegnere crede di sommessamente osservare che la
collaudabilità successiva della strada dovrà comprendere l'anno scadente col
giorno 30 giugno fino a terminato novennio come si è detto al paragrafo quattro
del ripetuto processo.
L'ingegnere collaudatore. (A.S. Bg. D.P. b. 1039)
Nell'ottobre del 1830 vengono ripresi in mano i disegni e i progetti per la sistemazione della strada e, tra queste opere, rispunta anche il ponte della Valle dei Avoli, naturalmente con alcune piccole modifiche:
Bergamo di 14 ottobre 1830
Dettaglio di alcune modificazioni (rispetto al progetto del 1824) che in
corrispondenza ai superiori ordini devonsi nell'esecuzione delle opere per la
costruzione del sunnominato ponte sulla valle dei Avoli.
La larghezza del ponte e dei relativi tratti di strada d'accesso dovrà essere di
soli metri quattro da ciglio a ciglio, conseguentemente le spalle il muro
cementato saranno lunghe soltanto cadauna metri cinque invece dei sopra proposti
metri sei e la loro grossezza si ridurrà costantemente a metri 1,75 per cui si
risparmieranno metri cubi 40 di muro cementato.
Stante la diminuzione di larghezza come sopra si proporranno in opera solo
quattro
ordini
di travi correnti e si impiegheranno solo 8 saettoni e quattro sotto travi di
rinforzo risparmiando così metri lineari due
di banchine d'appoggio metri superficiali
14,70 di panconi al pavimento e kilogrammi 22 di ferramenta e chiodi; e qui si
avverte che il legname e ferramenta del ponte attuale rimarrà a beneficio dell'intraprenditore
della nuova opera in discorso.
Similmente per la riduzione alla larghezza di metri quattro da ciglio a ciglio
dei tratti di strada accesso si risparmieranno metri cubi 140 di movimento di
materiale metri cubi 60,90 di ghiaia naturale, metri cubi 60,90 migliaia
graticciata giacché per questa può supplire parte di quella per l'attuale
manutenzione della complessiva linea stradale, metri cubi 18 di muro a secco di
sostegno e metri quadrati 130 di occupazione di fondi.
Le quattro ali del ponte prescritte della complessiva fuga di mettere 52,80
verranno costruite della sola lunghezza di metri 37,80 formando un dolce
risvolto alle rispettive estremità di quella imbocco giusto i migliori
tracciamenti che verranno fatti in atto della consegna per cui in causa di tale
diminuzione di fuga si risparmieranno metri cubi 47,25 di muro cementato.
In quanto alla manutenzione non si espone alcuna modificazione dacché questa
devesi di sostenere dell'attuale appaltatore della regia linea stradale da Edolo
al monte Tonale senza alcuna alterazione di canone poiché avendo egli l'obbligo
di mantenere il presentaneo vecchio ponte tanto più facile e meno dispendiosa
gli riuscirà la conservazione del nuovo suddetto sempre assai più solito e più
sicuro.
Ingegnere aggiunto
firma illeggibile
Questa soluzione viene proposta dall'ing. Aggiunto, dopo aver esaminato altre soluzioni, che però non risulterebbero soddisfacenti, né per il governo, né per i governati:
Al signor ingegnere in capo provinciale
Bergamo li 20 ottobre 1830
.... dalle mie più attente disamine ai ponti stessi ho dovuto convincermi che
con siffatto aumento di travi non si otterrebbe il divisato scopo d'una
conveniente solidità e sicurezza al transito per cui la relativa spesa
ridondarebbe di pochissimo vantaggio al regio erario, dopo di che nel porre in
opera le nuove travi sarebbe forza di dover levare prima le esistenti tavolature
d'assoni, ora tutto a rappezzi e degradata per vetustà e rimetterla poi
interamente di nuovo atteso che l'attuale non sarebbe più atta a reimpiegarsi; e
oltre di che per avere anche nel rimanente una data sodezza degli edifici
summentovati necessiterebbe di cambiare tutto il nuovo legname che costituisce
l'intelaiatura di rivestimento delle spalle e delle ali dei ponti di Stadolina,
degli avoli e delle rasiche, essendo che il presentaneo per l'eguale circostanza
di vetustà trovasi pure in stato di degradazione e di infracidimento e
conseguentemente poco atto a contenere interno riempimento di detta spalla ed
ali il quale è composto soltanto da ciotoloni ivi accatastati ....
...
Quanto poi alla costruzione di un solo ponte sul fiume Oglio in un punto
inferiore a supplemento dei due attuali sulla valle dei diavoli e alle dette
Rassiche di Temù, io non ha mancato di praticare sul luogo gli opportuni studi
saviamente ordinati dal prefato imperiale regio aggiunto, ma da questi ho dovuto
riscontrare che quanto sarebbe opportuno ed ottimo un tale divisa mento per
risparmio di un ponte altrettanto però sarebbe dispendioso e non concerterebbe
con l'attuale scarsezza d'assegni poiché farebbe di mestieri il costruire tutto
di nuovo un lungo tratto di strada sui fondi alla destra corso dell'olio per
rimettersi sull'attuale regia strada dopo le sunnominate Rassiche; e l'unico
nuovo ponte che si realizzerebbe sopra il tetto fiume converrebbe che fosse di
una luce assai ampia e perlomeno in due campate oltre di che altro ponte poi si
dovrebbe costruire sulla valle di Temù che si verrebbe a passare col nominato
nuovo tratto di strada ciò che appunto apporterebbe in complesso un'ingente
spesa di gran lunga maggiore di quella per la ricostruzione dei due suddetti
ponti nelle presentanee loro località ....
Nel disegno per la sistemazione della Strada
Valeriana, proposto nel 1849, si ipotizza per la prima volta di saltare il
ponte di Stadolina e, con esso, anche quelli degli Avoli e della Rasica e di
spostare la strada sul versante destro della valle, per ricongiungere la strada
"Valeriana alla vecchia, nei pressi della Rasica. Meno
di 40 anni dopo, la soluzione della strada passante sul versante destro della
valle, e che attraversa Temù, verrà realizzata ed in questo modo i due ponti della
Valle dei Avoli e della Rasica saranno definitivamente superati e
serviranno solo per la viabilità locale. La valle, detta degli Avoli, cioè
l'attuale Val d'Avio, sarà interessata, agli inizi e a metà del 1900, dalla
costruzione di dighe, per creare bacini artificiali per le centrali
idroelettriche ed in questo modo la grande quantità di acque, che scendeva nella
valle col torrente Coleasca, subirà una regolazione e le esondazioni saranno molto
limitate sia in numero che in gravità.