Rocce di Pagaröla
 

La tavola sopra riportata è la parte di un progetto elaborato dall'ingegnere Cusi per ovviare alle continue devastazioni portate dal fiume Oglio nel tratto cosiddetto di "Pagaröla. Nel disegno si vede, sulla destra la roccia dove poi si sarebbe realizzata la galleria e, poco più avanti, dopo il pezzo dritto detto di Ronch Lonch, le rocce a strapiombo sul fiume della sporgenza detta di "Pagaröla. In questo tratto di strada, ad ogni piena del fiume, corrispondeva un'erosione della strada e un'interruzione della medesima. Già nel 1812 troviamo un rapporto che segnala la caduta di un grosso quantitativo di sassi dalla montagna soprastante con conseguente interruzione del traffico viario.
Ecco il documento:
Regno d'Italia
Bergamo, il dì 10 novembre 1812
Al Sig. Vidalini Ing.re in capo
L'Ing.re di prima classe Gonzales
Edolo 5 Novembre 1812
Ho trovato il tronco di strada nazionale da Edolo a Monno Valle Camonica in uno stato di assoluta rovine, ed in alcuni punti senza passaggio per la caduta del Monte detto Pagarola, per il rovesciamento di vari muri di sostegno della strada, e per la rottura di due travi sotto il ponte alla Valle di Fine.
Molte mercanzie e molti carri carichi erano da giorni arrestati verso Monno, ed i Proprietari attendevano con impazienza una qualche provvidenza,come con egual impazienza le Comuni di Edolo, Monno, Incudine, Vezza, Vione, Temù, Pontagna, Villa e Ponte di Legno attendevano un qualche Ing.re a riparo dei guasti cagionati dall'acqua del giorno 20 e dalla estraordinaria piena del Fiume Oglio.
Urgente essendo in vista dell'esposto il ripristinare la strada, e dare sopra di essa una comunicazione, mi sono tosto occupato della esecuzione dell'opera relativa, dietro anche l'ordine derivatomi dal di lei attergato N° 1016, ed ho formato il qui unito dettaglio dei guasti e delle opere di riparo che ora si eseguiscono sotto la sorveglianza mia e del Sig. Sindaco di Edoloil quale si è prestato a tutte quelle somministrazioni dei materiali, giornalieri, e barozzi che abbisognavano con vero interessamento e con commendevole zelo.
Massima è l'attività dei lavori e spero che essi saranno compiti entro due giorni con economia e con quella regolarità che si esigge. Spero perciò la di lei approvazione e quella altresì della Direzione Generale, nell'atto che le riprotesto la mia distinta stima e profondo rispetto.
Gonzales (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)
A quanto pare si cercò di porre subito rimedio alla calamità e già il 24 novembre il lavoro doveva essere terminato, visto che si chiedeva il rimborso per le spese sostenute.

Bergamo, il dì 24 novembre 1812
L'Ingegnere in capo nel dipartimento del Serio
Al Signor Cavaliere Barone Prefetto del Dipartimento del Serio
Bergamo

Ho già rassegnato alla Prefettura il rapporto del Signor Ingegnere di prima Classe Gonzales dattato da Edolo di Val Camonica li 5 andante in cui mi ha denunziato la caduta di una enorme frana dal monte Pagarola sulla strada Nazionale fra Monno ed Edolo, per cui in alcuni ponti era rovinosa, e in altri attesa la caduta dei muri e della superficie carreggiabile restava perduto qualunque transito.
In vista dell'enunziata indilazionabile urgenza ha creduto proprio di provedervi, e di riapprire quell'interessante passaggio, nel che fare ebbe la cooperazione e tutte le somministrazioni dal Sig. Sindico di Edolo che vi si è prestato con lodevole zelo.
L'opera eseguita ha portato la spesa di £ 366,54,5, incontrata coi fondi comunali, ed ora dal nominato Ing.re mi viene prodotta la regolare specifica vidimata da lui, e dal Sig. Sindico cui si deve la compensazione.
Non avendo osservazioni in contrario sopra i prezzi in essa motivati la rassegno all'autorità Pref.a, invocandone la compiacenza perché sia subordinata alla Superiore approvazione.
Mi permetta l'onore, Sig. Cavaliere Barone Prefetto, che le riprotesti l'alta mia stima e profonda venerazione.
Vidali      (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

Il passaggio nella zona di "Pagaröla rappresentava però sempre un pericolo perché la strada lambiva il fiume quasi alla stessa altezza, per cui bastava una pioggia abbondante perché l'Oglio invadesse la sede stradale, per non parlare del pericolo rappresentato dai sassi che cadevano dalla roccia sulla sede stradale e della minaccia che rappresentava il ghiaccio, sia per la carreggiata che ghiacciava per lo stillicidio delle acque dalla roccia, sia per l'incombere dei grandi coni di ghiaccio che pendevano dalle pareti e che potevano cadere sui passanti nel periodo del disgelo. Per ovviare almeno in parte a questi inconvenienti, nel 1821 si progettò, per i due punti più esposti, un riparo rappresentato da una lunga tettoia in assi di larice per proteggere l'incolumità di chi transitava. Ecco la descrizione meticolosa per la realizzazione scritta dall'Ing. Bornaghi.
Proposizione per il miglioramento di transito sulla tratta sei.
Progetto appaltato della strada di Edolo al Tonale che tocca la fuga di metri 45 e che ricatti poco dopo il monte Pagheròla e prima del ponte di San Fabrizio.
Questa proposizione viene fatta spontaneamente dall'ingegnere sottoscritto che ne riconobbe l'indispensabilità in più incontri di passaggio nelle diverse stagioni dell'anno.
Consiste questo lavoro nel munire di un coperto o tettoia la strada in due località parziali per prevenire da alcuni mortali disastri e pericoli i transitanti, e per render meno incomodo ivi il passaggio. La prima partita tocca la fuga di metri 30 e la seconda 15 m.
Trovandosi la strada per fisica situazione a destra lambita dal suo piede dal fiume Oglio ed a sinistra da alta rocca ridotta a mezza capanna sopra la carriera, e con diversi superiori canali raccoglitori d'acqua nascente, e pluviali scaricano sulla mezzeria della strada, ne si può altrimenti evitare tale inconveniente essendo limitata la larghezza a metri tre fra rocca e sbarra di modo che talvolta questa situazione riesce intransitabile e pericolosa assai d'inverno, quando all'epoca dei disgeli si staccano dalla rocca gli allungati pendenti voluminosi coni, che se si distaccassero nel momento di transito di persone od animali sarebbe certa di rimanervi vittima. Studiato il luogo per rinvenire un mezzo di provvedimento economico e tendente allo scopo si trovò quello che si viene qui di seguito a descrivere e peritare.

Descrizione dettagliata delle opere.
Al luogo del primo pontile strada ove la rocca e quasi a mezza capanna sulla strada e sulla fuga di metri 30 e larghezza in pendenza di metri 4,30 (atteso il declive ed alcuni insenamenti di rocca) dall'altezza non mai minore di metri quattro si farà sostenuto da numero 13 colonne di larice in quadro di centimetri 25 distanti metri 2,50 ciascuna da mezzo a mezzo ossia sotto eguale riparto d'essa saranno fitte in numero 13 pietre forate lunghe metri 1,60 grosse 0,30 larghe mezzo metro con foro quadrato di centimetri 0,18.
Tali colonne faranno le veci dei piantoni della sprangata e le traverse per detta sprangata saranno quelle già obbligate dal progetto appaltato.
Sulla testa di dette colonne vi sarà posto un architrave di legno di larice grosso come le colonne ed in pezzi non meno lunghi di metri cinque onde comprendano due campate.
Nella rocca rimpetto alle colonne, all'altezza di metri cinque sopra strada si porranno numero 13 mesole pure di larice grossi 0,18 in quadro che appoggeranno sull'architrave e saranno mediante regolare incastro infissi nella detta rocca per metri 0,20 non meno e per altri 0,20 sporgenti dall'architrave e pendenti verso il fiume di metri 1 o come meglio all'atto pratico onde vi sia pronto scolo.
Sopra dette mensole vi saranno collocati tre ordini di correntoni di legno simile grossi quadro 0,18 una contatto con la rocca da regolarsi con taglio per il più preciso combaciamento, altro sopra l'asse delle colonne ed il terzo a metà distanza tra essi.
E finalmente sopra detti correntoni di sovrapposto il coperto di tavole di larice in senso trasversale ai correntoni poste a ridosso di una all'altra non meno di 0,08 m d'esse tavole non saranno meno larghe di centimetri 30 grosse cinque e lunghe metri 4,30 o come occorrerà onde combacino precisamente alla rocca esportano in linea l'esterno non meno di centimetri 50.
Ogni metri cinque di fuga si porrà un tirante di ferro, che da una parte resta in piombato contro la rocca e dall'altra curato per sovrapposizione solidamente all'architrave serva di ritegno dell'edificio questo ferro sarà di tondino grosso 0,02 e quindi detti tiranti saranno numero di sette.
Occorrente chioderia e cambre di ferro saranno impiegate per ben assicurare ad ogni unione dell'architrave alle colonne, mensole all'architrave, correntoni alle mensole e le tavole coperta ai correntoni il tutto a dettame dell'ingegnere direttore.
Tutti quei macigni di rocca ed essere indizio di poca unione con resto del monte saranno fatti staccare e cadere prima della costruzione di questa coperta strada onde non vi porti pregiudizio cadendo di poi.
Occorrendo una consimili operazione pure su questa tratta sei in una località con simile ma più avanti della suddetta ivi, se ne eseguirà la fuga occorrente soltanto di metri 15 ed il lavoro sarà eseguito a similitudine del suddetto notando che occorrono soltanto numero sette colonne, sette mensole, sette pietre forate e quattro tiranti di ferro tutto il resto in proporzione come seguente dettaglio.
Si avverte che all'atto della consegna dovrà l'appaltatore uniformarsi a quelle variazioni che tendessero sempre più migliorare la riuscita e solidità della proposta opera e si dichiara inoltre che la suddetta si vuol eseguita sotto tutte le avvertenze generali che vi puònno aver relazione nonché i capitoli generali e parziali relativi all'appalto in corso.
Bergamo li 16 febbraio 1821
Bornaghi ingegnere direttore
Per l'Ing in Capo
Visto dall'Ing. f.f. Piantone
(Presa in carico dall'appaltatore)
Io sottoscritto appaltatore delle opere riadattamento e manutenzione su questa strada piano prometto di eseguire per il suddetto importare depurato di lire 710,35 la variazione di lavoro come viene qui retro descritta e mantenerla seguito complessivamente con resto della linea senza alterazione di prezzo e di quantità di opere.
Firmato Gio Scaramussi (A.S. Bg. D.P. b. 1011)

Le cose però non andarono lisce a lungo; il 13 settembre 1828 una piena straordinaria del fiume Oglio, dovuta ad un susseguirsi di piogge incessanti, causò un disastro: gran parte dell'opera realizzata venne distrutta e quindi la strada fu interrotta. Ecco cosa scrive il 17 il delegato Guernieri:
N° 1494
Pressante
All'I. R. Delegaz.e Prov.e (Bergamo)
Edolo li 17 Settembre 1828
Siccome l'aprimento di un passaggio almeno pel mulo e pel Pedone non permette dilazione onde ottenere il riaprimento della comunicazione colle Comuni Superiori di questo Distretto, e col Tirolo, atteso il diroccamento del tronco di R. Strada rappresentato col rapporto 14 and.te N° 1482 mi sono prevalso dell'occasione che il Sig. Marazzi Capo Maestro addetto all'Ufficio Provinciale delle Pubbliche Costruzioni trovasi in luogo, ed ho pregato il medesimo di fare una gita lungo la Strada Comunale di Mù, che a sentimento comune mi è sembrata la più a proposito per destinare a passaggio pubblico, onde riaprire la sumentovata comunicazione in via provvisoria, coll'incarico di rillevare quali riparazioni istantanee potessero abbisognare onde renderla transitabile in modo possibilmente sicuro, ed esso essendosi prestato all'incarico ha fatto la relazione che unifico.
In conseguenza nel mentre vado ad ordinare alla Deputazione Comunale di Mù di far eseguire le poche riparazioni menzionate in detta relazione, stimo bene di darne notizia all'I. R. Deleg.ne Prov.le per ogni buon effetto, non senza interessarla di nuovo di ordinare il sopra luogo di cui parla il succitato mio rapporto, essendocché la provvidenza che vado ad impartire, è puramente momentanea e tendente ad impedire i danni gravissimi che puonno derivare al pubblico ed al commercio ove rimanesse assolutamente impedita la comunicazione surriferita ....
L'I.R.V. Delegato
R. Guenieri o Guerrieri  (A.S. Bg. D.P. b.1011)
L'8 ottobre l'ing. Benedini prepara un dettagliato progetto delle opere da fare e come devono essere eseguite per la messa in sicurezza della strada; ecco il testo:
Allegato II
Descrizione delle opere occorrenti per rimettere stabilmente il tronco di R. Strada in viva alla destra del Fiume Oglio stato da questo distrutto superiormente a Edolo in Valle Camonica nell'incontro della straordinaria irruzione di acqua avvenuta la notte del 13 p. p. 7mbre.
1°) Il detto tronco di strada distrutta è lungo metri 212.00, come risulta dal Disegno Alleg.o A, in cui trovansi delineati l'andamento planimetrico, ed il profilo di livellazione colle relative Sezioni della Strada medesima. In quanto però ai primi m. 42.00, tra prima e dopo la Sezione I verrà la Strada in tutto e per tutto ricostrutta nella larghezza di m. 4.00, come è dimostrato dalla stessa Sez.e I costruendo l'occorrente muro a secco a sostegno del terrapieno verso il Fiume dando ad esso muro la grossezza in sommità di cent.ri 60, col quinto di scarpa esterna regolato con l'altezza del muro acui si darà una fondazione non minore di cm. 30.
2°) Dalla Sez.ne 2^ fino alla Sez.ne 3^ la larghezza la larghezza della Strada dai m. 4 suddetti si restringerà gradatamente alla largh.a di m. 3.00 e seguendo il nuovo andamenti, marcato in linee rosse nella planimetria verrà la strada ricostrutta mediante gli occorrenti tagli di roccia e movimenti di materiali di riempimento nella costante larghezza utile di m. 3.00 fino alla sez. 10^, e secondo sezione su sezione è dimostrato, non ammettendo una buona unione di andamento del nuovo Tronco di strada colla attuale successiva oltre la Sez.ne 10^.
3°) I tagli di roccia verranno eseguiti come è marcato nelle Sezioni e così pure i muri a secco occorrenti, e questi nelle dimensioni e forma più sopra accennate ed aopparenti pur anco dalle Sezioni medesime.
4°) Lo stesso tronco di Strada che si descrive verrà portato alle altezze volute dal profilo, onde uniformarlo alle livellette ivi indicate con linee rosse, e secondo è dimostrato parzialmente in ciascuna Sezione ove è ad ognuna indicato il rialzo occorrente. Il piano poi della Strada verrà all'uopo inghiaiato ed in modo che acquisti un regolare colmo.
5°) A sostegno di parte della larghezza della Strada ove si è rilevata la Sez.e 5^, verrà eseguito un arco, di cui il fregio esteriore sarà in pietra da taglio del luogo detta "favèr" regolando i cunei sotto modello, dando ai medesimi la forma piramidale tronca dell'alt.a di cent. 60, all'imposta e 40 in chiave tutti diretti al centro dell'arco, del quale la corda sarà di m. 5.10; collasaetta di m. 1.08. L'interna volta poi dell'arco coi superiori laterali rinfianchi sarà costrutta in muro cementato di quelle pietre piane naturali grosso cm 40 in chiave e cm. 70 verso l'imposta superiore e 50 verso l'inferiore; dovrà d'altronde il suddescritto arco essere ben impostato nella roccia mediante anche gli occorrenti tagli, ed appianamenti di esso, il tutto poi eseguito di conformità di quanto dalla sudd.ta Sez.ne 5^ (delineata in prospetto e profilo) viene dimostrato.
6°) Dalla Sez.ne 2^ alla Sezione 10^ pella complessiva fuga di m. 178.00, verrà il ridetto tronco di strada munito sul ciglio verso il Fiume di barricata di difesa simile alle altre esistenti barricate, cioè sarà costrutta nell'altezza di m. 1.00, sul ciglio della strada con filari orizzontali a doppio rango usando travicelli di larice grossi cm 14 e cm 16, squadrati, e sostenuti con colonnetti perpendicolari alla distanza tra di essi da centro a centro di m. 2,50 con testa ottangolata (smussata) sopra
l'altezza della barricata, usando parimenti travicelli di Larice squadrati ma grossi cm 18, in quadro, e saranno impiantati ciascuno in apposita pietra forata lunga m. 1.30, larga cm. 40 e grossa 10, collocata traversalmente sul piano della strada, e sporgendo per la parte, nella quale a regola d'arte verrà aperto il foro. Filari poi e colonnetti verranno tra essi uniti con taglio come dicesi a mezzo e mezzo, ed inchiodati ad ogni campata solidamente con due chiodi del complessivo peso di mezza libbra grossa (g 377,11).
7°) Il legname pelle barricate sarà di scelta qualità, e ben stagionato, e refilato; ne muri a secco verranno esclusi i borlanti (sassi tondeggianti), e solo verranno tollerate le così dette pietre da schiappo (pietre da cava sgrossate); la ghiaia di superiore coperta della strada sarà della qualità voluta dalla Descrizione e dai capitolati della manutenzione della Strada stessa; tutte poi le opere verranno eseguite secondo le buone regole dell'arte, ed a giudizio dell'Ingeg.re Direttore e dell'assistente, né cos'alcuna verrà cambiata senz'ordine speciale dell'Ingegnere medesimo.
8°) Per espressa condizione vuolsi che il superfluo materiale risultante dal taglio delle roccie venga portato, e disposto a rinforzo del piede della strada ov'è sostenuta con muro a secco, e ciò a dettame dell'Ingegnere summentovato; siccome pure verrà ristaurato il poco avanzo di m. 3.00 di lungh.a della distrutta galleria, che ricopriva la Strada com'è dimostrato dalla Sez.e 10^ pella fuga di m. 35.00, venendo superiormente alla Sezione medesima.
9°) Le suddescritte opere, dopo ottenuta la Superiore approvazione, verranno eseguite nello spazio di mesi due.
Bergamo, 8 Ottobre 1828
L'Ingegnere di Riparto
G. Benedini
Videt Bo.d    (A.S. Bg. D.P. b.1011)

Il 10 ottobre l'Ing. di riparto Benedini prepara un rapporto per le superiori autorità dove vengono descritti i danni, ma vengono anche suggerite le soluzioni per la sistemazione della strada con diverse modifiche tendenti a renderla più sicura. Ecco cosa scriveva:
Edolo li 10 8bre 1828
Al Sig. Ing.re in Capo della Provincia
di Bergamo
La impetuosa irruzione del fiume Oglio sollevatosi in straordinaria piena sempre crescente nel giorno 13 del p.p. essendo anche stata aumentata la notte dello stesso giorno dalla Valle denominata del Finale, la quale scarica nel sud.to Fiume a due miglia al dissopra di Edolo in Valle Camonica, infuriò talmente che oltre all'essersi inalzato colle acque fino sopra la R. Strada, che vi scorre sulla destra sponda vennero da esso fiume trasportati de materiali in così esorbitante quantità che unitamente a grande copia di grossi macigni, specialmente spinti con violenza dalla irruzione della sud.ta valle, ruppero ed hanno distrutto un Tronco della R. Strada per un tratto di m. 212.00 riducendolo nello stato, che dalla Planimetria all.o I con livellazioni e Sezioni da me appositamente rilevato nel giorno 19 detto viene dimostrato per cui non era punto in alcun modo transitabile la strada, la quale pell'inferiore tratto di m. 35.00 del suindicato Tronco, trovandosi coperta di galleria di legno come è dimostrato dalla Sezione 10^ che pure è stata distrutta assieme colla strada non essendone rimasto che un pezzo lungo m.3.00.
Nell'essermi presentato sulla faccia del luogo per fare i rilievi colla parte dei quali ho esteso il progetto, che mi pregio di rassegnare, ho anche disposto per un pronto ristabilimento del passaggio almeno de pedresti, e delle occorrenti operazioni ne incaricai l'app.re dell'andante manutenzione Sig. Biotta sotto l'assistenza del Capo-m.ro Marazzi da me all'uopo istruito, ed attualmente giusta i rapporti di quest'ultimo, è già da qualche giorno, che un provvisorio passaggio trovasi ristabilito.
Nell'esporre pertanto il surriferito avvenimento di cui ne ho fatto antecedente verbale rapporto, sottopongo anche i motivi ai quali è appoggiata la proposizione delle opere contemplate nell'accluso progetto, ed a mio subordinato avviso convenienti per ricostruire il sudd.to Tronco di Strada in modo stabile, e sicuro più non tornando adesso di ripristinarla col primitivo andamento.
Ritenuto che la situazione di siffatto Tronco di Strada era in molta parte collocata sopra l'alveo del fiume sostenuto da muri in a secco, in qualche luogo anche da pontili di legname ed in poca parte sopra la roccia, che ivi è sponda del fiume trovavasi perciò di troppo la Strada esposta agli insulti di esso, e maggiormente lo sarebbe adesso, giacché in causa dell'aumentata profondità dell'alveo alla destra, e di essersi questo innalzato dalla parte sinistra, si è determinato il vivo corso del fiume alla destra riva.
Per mettere la Strada sufficientemente al coperto dagl'insulti del fiume, credo del caso l'internarla di più nella sponda di roccia come dalle Sezioni è dimostrato, combinando il suo andamento come è dimostrato nella Planimetria, non omessi gli occorrenti rialzi della Strada per portarla alquanto al disopra di quel livello, fin al quale è stata dalle acque soverchiata, regolando essi rialzi com'è dimostrato dal profilo anche ad oggetto di disporre la strada sotto pendenze meglio distribuite. Perciò, che sia poi alla parte esecutiva delle succennate opere, fa corredo del progetto la disposizione di esse sotto l'All. II°
Trattandosi che il tronco di Strada di cui si ragiona è in manutenzione con tutto il resto di quella linea da Edolo fino al Tonale appaltata al sunnominato Biota fino a tutto il 31 Xbre 1834, nel redigere la Perizia di cui per All.to III° è corredato il progetto, ho avuto riguardo a una tale circostanza, la quale per avere diretta influenza sulla competenza fattiva delle progettate opere, fa sì che nel concreto caso, dovendosi cambiare l'andamento della Strada (d'onde nasce l'occorrenza d'opere in molta parte diverse da quelle, che bisognerebbero per ripristinarla nel primitivo andamento) debbasi d'altronde fare un equitativo riparto di spesa tra il R. Erario ed il sunnominato appaltatore rispetto a quelle opere le quali ne saltuari tratti del sunnominato Tronco di Strada dove non è stata distrutta, ma soltanto guastata sarebbero a carico dell'app.re medesimo.
Calcolato pertanto nella Perizia l'intero importo delle opere da me progettate ascendente alla somma di £ 5285,93, ho poscia calcolato l'importo di quelle, che consistendo in movimenti, muri a secco ed in poca parte di barricate dovrebbonsi eseguire a mio subordinato avviso dall'App.re pella ragione qui sopra spiegata; queste importano £ 184.61, le quali dedotte dalle suddette £ 5285.93 rimangono £ 5101.32 a carico del Regio Erario.
In attenzione ad ogni modo come sono degl'ordini, che quest'I.R. Ufficio delle Pubbliche Costruzioni sarà per impartirmi, ritorno la rimostranza del sudd.to App.re attergata dal Delegatario rescritto N° 23019/1339 in data 25 7mbre p. p. statami da questo stesso Ufficio rimessa sott'il N° 1584/794 d.o, rapporto alla quale in punto alla dichiarazione in essa esposta dall'App.re medesimo emerge, per quanto subordinatamente io penso, d'applicarvi il contenuto dell'antecedente paragrafo di questo rapporto.
L'Ing.re di Riparto
G. Benedini
N° 1632/824 10 8bre 1828 
(A.S. Bg. D.P. b. 1011)
I lavori furono portati a termine prima dell'inverno e sembrava che finalmente il pericolo fosse scongiurato per sempre, ma gli avvenimenti dell'anno successivo dimostrano il contrario: la roccia di "Pagaröla è sempre una minaccia per le comunicazioni e questa volta a sollecitare il ripristino della strada sono i negozianti e chi ha un'attività che richiede l'utilizzo della strada. Ecco il testo della supplica:
All'Imperial Reg. Delegazione Provinciale in Bergamo
Il fiume Oglio ingrossatosi straordinariamente per dirottissime pioggie nel giorno 4 settembre andante, distrusse in vari punti la Regia Strada sul territorio di Monno Distretto di Edolo, di modo che rimane ivi del tutto impedito il pubblico transito anche pei pedoni.
Vedendosi che nessuna opera venne sin addesso intrapresa pel repristino della dirocata strada, Li sottoscritti Negozianti e possidenti, nonché carettieri pressati dai danni gravissimi, che ne risentono, devono ricorrere all'Autorità dell'I.R. Deleg. Prov. invocando che siano impartite quelle pronte disposizioni che valgono a rimettere tosto la ridetta strada per riaprire l'interotta comunicazione, almeno in ciò che di urgenza pel transito dei nostri picoli carri.
Tale provvedimentio egli è di somma urgenza poiché essendo nell'attuale stagione più che mai attivo il commercio, non solo per la grandissima quantità di bestiame che dal Tirolo, e da questi pascoli si conducono nella Lombardia, ma eziandio per la spedizione dei legnami, ferri lavorati e carboni, nonché per ritrarne le necessarie granaglie; ove non fosse subito rimessa la sud.ta strada oltre al danno incalcolabile che ne deriverebbe ai negozianti per l'impossibilità di poter rializzare i propri Capitali, gravissimo danno ne rissentirebbe pure ad una grandissima quantità di poveri Operai e Carettieri questi avendo anche il mantenimento delle loro bestie, che dipendono la loro sussistenza unicamente nei lavori che vengono adessi somministrati dai negozianti medesimi, per cui avuto riguardo anche al prezzo molto alterato dei generi di prima necessità, detti Operai e Carettieri mancando di mezzi di lavoro verrebbero a ridursi alla più grande disperazione e miseria.
E' vero che esistono due stradelle percorrenti l'una a destra dell'Oglio sui territori di Monno ed Edolo, e l'altra a sinistra sul territorio di Mu, ma queste oltre che presentano molti luoghi pericolosi per le Valli che le attraversano, sono atte puramente al transito dei pedoni e dei quaduppedi, e non possono servire al carreggio, e molto meno avvanzandosi la stagione fredda si rendono affatto impraticabili per il gonfiamento delle acque delle dette valli, e giacio, per cui urgentemente è necessaria una strada.
L'anno scorso egualmente rovinata detta strada, e perché tardata alcuni mesi una providenzache ora s'implora, apportò rovinose conseguenze al Commercio, ai Negozianti, ed a tanti poveri operai e carettieri, che per anco ne sono dolenti, dove che si poteva con poco rimediare all'urgenza, il ché non si vorebbe soffrire quest'anno.
Sicuri che la benignità e giustizia dell'Imp. Reg. Deleg. Prov. vorrà esaudire sollecitamente la presente supplica, se ne rendono i dovuti anticipati ringraziamenti.
Li 23 settembre 1829
Breda Matteo Ant.o negoziante in Ponte di legno
Faustinelli Pietro Giacomo negoziante in Ponte di legno
Frateli Bulferi Battistari (?) negoziante in Ponte di legno
Francesco Panzarini Negoziante in Ponte di legno
Martino e fratello Brichetti negozianti in Ponte di Legno
Domenico Bulferi Calmuni (?) negoziante in Ponte di Legno
Fratelli Sandrini negozianti in Ponte di legno
Gianni Antonio Bulferi carettiere di Ponte di Legno
Giò Bulferi caretiere di Ponte di Legno
Matia Faustineli negoziante di Ponte di Legno
Eredi Bulferi Bulferetti negozianti di ponte di Legno
... Tognali Flaminio negoziante di Vione
Bortolo Bartoletti negociante di Vezza
Bortolo Orsatti Caritiere di Vezza
Francesco Bartoletti Carattiere di Vezza
Gio Andrea Gregorini Negoziante in Vezza
Batista Salvadori Caretiere
Carlo Pietroboni Cavatore
Gianni Pietroboni cavatore
Antonio Zampatti Cavadore
... Citroni e Stefano Ferari Condutore
Martino Gregorini negosciante in Vezza
Franzoni Pietro Negociale
Gregorini Gregorio Carettiere
Gregorini Martino Cavatore
Batista Antonieti Caratiere
Giovanni Citroni ... cavadore   (A.S. Bg. D.P. b. 1011)

Anche questa volta la strada venne riparata, ma troviamo ancora nel 1834 una richiesta di sistemazione per un'alluvione con conseguente esondazione dell'Oglio dovuta anche per gli apporti della Val Finale di Incudine e della Val Grande di Vezza avvenuta il 28 giugno.
I. R. Ufficio Provinciale
delle Costruzioni
in Bergamo
N° 2423/937
Bergamo li 4 Agosto 1834
Col rapporto 2 Luglio p. p. N° 1945/753 questo ufficio si fece dovere di avvisare i guasti arrecati in due tramiti da una forte piena dell'Oglio combinata colla irruzione delle soprastanti valli Finale e di Vezza, alla R. Strada di Valle Camonica presso la Roccia detta d'Iscla tra Edolo e il ponte di San Brizio; accennando come l'app.re stesse ripristinando il passaggio interrotto, e non occorressero intanto ulteriori provvedimenti.
Nella visita di Laudo relativa alla Manutenzione dell'Annata 1833 - 1834 della Strada da Edolo al Tonale praticata dallo scrivente il 16 p. p. si ebbe a riconoscere, che infatti l'appaltatore aveva ridonato un passaggio nei due tramiti distrutti dalla detta piena, ma che a ridurli in essere conveniente di sicurezza e di difesa mancavano ancora alcune opere di compimento. E nel relativo processo verbale di detto giorno essendosi appositamente trattato di questo argomento, l'appaltatore Biotta nel mentre dichiarò, (piegandosi alla forza del contratto) di ritenersi obbligato a ripristinare il primo rovinato tramite a scarpa di rizzolone; per rispetto al 2° tramite in roccia murato verso Fiume stato distrutto, avendo dovuto in effetto della detta successa corrosione ritirarsi sulla base della strada asportata onde poter assicurare la nuova, mancata così quest'ultima parte la larghezza occorrente primitiva per cause irresistibili, ha chiesto gli venghi ridonata tale larghezza a carico del R. Erario mediante il corrispondente taglio di roccia.
Sembra allo scrivente affatto discreta e giusta la domanda dell'appaltatore, che si limita a chiedere soltanto che gli venghi pagato quella parte d'opera che si riferisce a riprocurare il fondo per la nuova strada, giacché il restringimento nato dell'antica sede stradale successe per la indispensabile ragione riconosciuta in luogo di ritirarsi col rifatto muro sulla roccia più solida e più alta che non fosse in prima dove fu piantato l'antico muro e per cui dovette esso crollare. E tale discretezza vorrà pure essere riconosciuta eziandio dall'I.R. Governo poiché se per forza irresistibile è mancata la detta base, non può a meno la Stazione appaltante di ridonarla a proprie spese, siccome venne anche già praticato in altri casi consimili sopra questa medesima linea.
Per conseguenza lo scrivente ufficio fece compilare col mezzo dell'Ing.re di Riparto Sig. Barrera la perizia del taglio di roccia occorrente per rimettere la mancante base di strada nella sufficiente larghezza, e tale Perizia è quella che accompagnata dal relativo tipo in Pianta e Sezione si subordina. La spesa da essa emergente pel taglio di m. cubi 160 di roccia è di £ 640.00 e qualora venga Superiormente approvata come si propone, potrà trattarsi coll'app.re, per un ribasso proporzionale a quello dell'asta sulla somma come sopra risultata, ribasso cui ha già dichiarato di sottostare l'app.re medesimo nel ridetto Processo di Laudo 16 p. p.Intanto rimane la strada nel tramite distrutto alla roccia d'Iscla della sola larghezza di m. 2 pel provvisorio passaggio che si tende a dilatare a m. 3, come il resto della linea in roccia mediante la proposta Perizia.
L'Ing.re in Capo Prov.le
B.... (indecifrabile)     (A.S. Bg. D.P. b. 1011)
La soluzione definitiva per il momento si ottenne solo quando vennero realizzati i due tornanti, portando quindi la strada lontano dal fiume (inizi del 900), anche se ancora con il pericolo della caduta di grossi sassi, che si è cercato di risolvere ultimamente con l'imbragatura di tutta la roccia con una rete metallica in grado di resistere a notevoli sollecitazioni.