Sàlt del Lùf e Ponte di Incudine
Dalla mappa possiamo notare come nel 1812, epoca del rilevamento, la Strada Valeriana fosse collocata sulla destra idrografica dell'Oglio che era stato attraversato sul ponte posto tra Incudine al solivo ed Incudine al vago. Nella zona detta "sàlt del lùf la strada si avvicinava al fiume fino a lambirlo e poi si inerpicava su un dosso per superarlo. Questo comportava delle problematiche ben evidenziate nel rapporto dell'Ing. Bornaghi datato 16 febbraio 1821:
Proposizione di miglioramento di strada per
sollevarsi dai sormonti del fiume Oglio al luogo detto il Salto del Lupo sulla
tratta XV del progetto appaltato della strada da Edolo al Tonale che ricapita a
metri 720 dopo Incudine.
Questa proposizione venne avanzata da varie Deputazioni della Valle Camonica in
data 12 ottobre 1819 in una con quella precedentemente citata nel quinternetto
quinto per la variazione di strada sulle tratte XI-XII.
Si reclama provvedimento in questa località perché la vecchia strada è a livello
quasi dell'alveo del fiume Oglio e ad ogni benché minimo aumento d'acqua viene
sormontata e riesci intransitabile, di più dopo queste tramite sussegue un
tratto di strada in ascesa col 16% assai ristretto ed incassata fra muri di
sostegno dei fondi. Ma il provvedimento fu già proposto nel progetto appaltato
ed i lavori sono già consegnati al signor Scaramuzza e consistono come si legge
alli numeri 60 - 61 di detto progetto e consegna nel portare con una nuova
deviazione la strada sui fondi più elevati e così evitare il sormonti e
migliorare la bellezza e perciò nulla si propone per ora.
Non essendo a notizia della deputazione comunale per intero le opere progettate
e consegnate egli è quindi che reclamarono questo provvedimento che come
indispensabile non sfuggì all'occhio dell'ingegnere che rilevò le opere comprese
nel progetto appaltato.
Bergamo li 16 febbraio 1821.
Bornaghi ingegnere direttore (A.S.Bg. D.P. b. 1052)
In realtà non era la prima volta che si faceva notare la difficoltà di transito nella località; il problema si era già evidenziato nell'esame di tutto il tronco stradale da Edolo al Tonale come scrivevano le delegazioni dei paesi dell'Alta Valle:
Provincia di Bergamo distretto di Edolo li
12 ottobre 1819
Le deputazione comunali
Finalmente l'ordinato restauro della R. strada da Edolo al Monte Tonale resa
pressoché impraticabile e pericolosa ai stessi pedoni cui si dà mano avrebbe
soddisfatto i voti e le bisogna delle infrascritte ricorrenti comuni se nel suo
disegno e perizia fatti dal signor ingegnere González si fossero evitati i
gravissimi ostacoli che presenta la linea della vecchia strada che intatta si
conserva per i quali il nuovo riadattamento non corrisponde né alle benefiche
intenzioni governative, né al reale prefisso vantaggio.
L'erta lunga e scoscesa sopra il ponte di San Brizio, altra al salto del lupo,
altra sopra il ponte di Temù e ultima in Sonvico sopra Pontagna e Premaia in
Tonale presentano tali difficoltà ai mezzi di trasporto che un carico di pesi 60
facile a condursi lungo tutto il resto della strada devesi ridurre quasi alla
metà in causa delle cose premesse. ..... (A.S. Bg. D.P. b. 1011)
A questo bisogna aggiungere che anche il ponte di Incudine che serviva per superare l'Oglio e portarsi sulla riva destra non era messo granché bene come affermava l'ing. Gonzales nel suo rapporto del 1812:
N° 29866 Sez.e 4^
Al Sig. Conte Consigliere di Stato
Direttore Gen.le d'acque e strade
Il Prefetto del Serio
Rassegna un progetto di alcune istantanee riparazioni alla Strada Nazionale di
Valle Camonica presso Vezza.
28 9mbre 1812
Nello scorso 7mbre il Sig. V. Prefetto di Breno mi rappresentò l'urgenza di un
immediato ristauro ai ponti di S. Brizio sotto Monno, d'Incudine e di Vezza, cui
minacciavano rovina. Aggiunse che erano caduti parecchi tratti di muro e che
tanto i ponti come i muri ... essendo sulla strada naz.le era indispensabile la
loro prontissima riparazione per la sicurezza del passaggio.
Di
questi bisogni se ne fece carico il Sig Ingeg.re di prima classe Gonzales nella
recente sua perlustrazione alle strade di Valle Camonica, e riconobbe infatti la
necessità del riparo ai ponti e della ricostruzione dei muri caduti con parte
della strada, e a seconda della commissione da me ricevuta ha compilato il
progetto dei lavori che qui compiegato ho l'onore di rappresentare, Sig Conte
Direttore Generale.
Nell'accompagnarmi il Sig. Ingegnere in Capo il mentovato progetto, mi osserva
che le proposte opere sono della massima urgenza, e che la loro esecuzione non
ammette ritardo in quanto che dilazionandola oltre al pericolo cui si lascia
esposti i passeggieri, v'ha l'altra circostanza dei nuovi guasti che certamente
succederanno locche cagionerà un notabile aumento della spesa di £ 539.46
portata dal progetto.
A quanto pare però la proposta rimase lettera morta se nel 1830 l'ing. aggiunto scrive all'ing. capo provinciale per sollecitare la ricostruzione dei ponti e non limitarsi a qualche opera di manutenzione, assolutamente inefficace e non risolutiva:
Al signor ingegnere in capo provinciale
Bergamo li 20 ottobre 1830
all'oggetto di doverosamente corrispondere alla pregiata ordinanza 30 agosto
2914/1156 di codesto ufficio, io avevo praticato le opportune ispezioni ed
indagini locali per proporre e combinare mediante l'opera del signor Biotta
attuale manutentore della regia strada da Edolo al monte tonale e contro congruo
compenso un aumento il numero dei travi correnti sostenenti la carreggiata dei
tre ponti sul fiume Oglio detti di incudine, di Stadolina e delle rasiche di
Temù, nonché quello sulla valle dei diavoli, esistenti tutti sulla regia linea
stradale surriferita per quanto occorresse a togliere un'oscillazione incongrua
ai carochi attraversati;
ma dalle mie più attente disamine ai ponti stessi ho dovuto convincermi che con
siffatto aumento di travi non si otterrebbe il divisato scopo d'una conveniente
solidità e sicurezza al transito per cui la relativa spesa ridondarebbe di
pochissimo vantaggio al regio erario, dopo di che nel porre in opera le nuove
travi sarebbe forza di dover levare prima le esistenti tavolature d'assoni, ora
tutto a rappezzi e degradata per vetustà e rimetterla poi interamente di nuovo
atteso che l'attuale non sarebbe più atta a reimpiegarsi; e oltre di che per
avere anche nel rimanente una data sodezza degli edifici summentovati
necessiterebbe di cambiare tutto il nuovo legname che costituisce
l'intelaiatura
di rivestimento delle spalle e delle ali dei ponti di Stadolina, degli avoli e
delle rasiche, essendo che il presentaneo per l'eguale circostanza di vetustà
trovasi pure in stato di degradazione e di infracidimento e conseguentemente
poco atto a contenere interno riempimento di detta spalla ed ali il quale è
composto soltanto da ciotoloni ivi accatastati; ciò che tutto dovendosi eseguire
per procurare in qualche modo un passaggio deli ruotanti appena bastamente
sicuro porterebbe un non lieve dispendio al regio tesoro senza poi ottenere
l'effetto di mettere i predetti edifici in uno stato tale di alleggerire la
spesa della futura manutenzione d'essi in quanto che riadattandoli nella
presentanea loro devono struttura andranno sempre soggetti a frequenti guasti
inseribili dalle intemperie e dalle escrescenze delle acque.
Siffatte osservazioni e riflessioni mi hanno indotto ad abbandonare l'idea di
proporre qualunque provvisorio riadattamento dei suindicati ponti nel loro stato
attuale ed a riproporre piuttosto di bel nuovo l'esecuzione dei progetti già
avanzati alla superiorità fine nel settembre del 1824 per la sistematica
ricostruzione dei quattro ponti summenzionati giacché con tale ricostruzione si
ottiene la necessaria solidità, il comodo transito, di conveniente decoro
all'opera di carattere regio, una maggior durata di essa ed il conseguente
futuro minor dispendio di manutenzione.
Siccome però la spesa per la sotto detta sistematica ricostruzione dei ponti
proposto nell'anno 1824 riesce piuttosto di qualche rilevanza per cui potrebbe
forse opporvisi alla giusta vista di una ben intesa economia; così per rendere
meno gravosa la spesa stessa, mi sono fatto doveroso carico di proporre alcune
modificazioni ai succitati miei progetti le quali, senza punto diminuire la solidità ne
la conveniente comodità per un sicuro transito, diminuiscono sensibilmente la
spesa limitando la larghezza dei ponti a quella dell'attuale strada ed
approfittando di alcune circostanze di commercio che portarono da pochi anni in
qua una sensibile diminuzione dei prezzi della manodopera e nel valore delle
legnami.
Queste modificazioni consistono:
1° invece di ritenere larghezza di 5 m da ciglio a ciglio assegnata alla
carriera dei ponti e dei relativi tratti di strada d'accesso, di eseguire
piuttosto quella di metri quattro come sufficiente, avuto riguardo anche al
resto della strada; e con ciò si risparmiano muratura nelle spalle ed ali, un
ordine di travi e un sistema di armatura nel palco e relativa porzione di
panconi, ferramenta, galleria, manodopera, escavazioni, getti d'acqua, movimenti
di materie e altro
2° ammissione dell'impiego di tutta la ghiaia naturale e graticciata di
copertura dacché a questa si può supplire con la ghiaia dell'attuale
manutenzione di tutta la strada da Edolo al tonale.
3° nell'avere diminuiti del 13% i prezzi delle opere in quanto che dall'epoca
del 1824 in cui furono redatte le primitive perizie, fino ad ora si sono
ribassati in generale i prezzi dei diversi lavori e materiali in quella località
e particolarmente delle legnami in vista della nuova e grandiosa introduzione
che si fa di questo genere valle Camonica pei gioghi del tonale e del montozzo
estraendoli dai boschi tirolesi.
4° riguardo alla spesa della manutenzione dei suddetti quattro nuovi ponti
proposta nelle primitive perizie del 1824 si è questa del tutto eliminata da che
devesi sostenere dall'attuale appaltatore della detta regia strada da Edolo al
tonale senza alterazione di canone, poiché avendo egli l'obbligo di mantenere i
presentanei vecchi ponti tanto più facile e meno dispendiosa gli riuscirà la
conservazione dei nuovi assai più solidi e più sicuri.
Nel mentre poi che mi sono accinto a compilare il dettaglio delle suaccennate
modificazioni mi sono fatto premuroso dovere di introdurre nelle modificazioni
stesse anche quelle saggiamente suggerite dell'ossequiato noto 20 novembre 1827
marcato a relativo al numero 338 del 1825 del signor Ferranti cioè:
un congruo rialzo del palco in legno del ponte di Incudine con i relativi
sistemi di armatura onde impedire che i saettoni venghino urtati dalle piene:
una direzione delle ali del suo ponte più assecondante la corrente del fiume: un
rialzo al piede della rampa destra d'accesso al ponte di Stadolina onde moderare
la pendenza: ed il trasporto più a destra del tratto di strada di ingresso al
ponte delle Rassiche di Temù onde rendere meglio sviluppato e più facile
l'imbocco al ponte stesso.
Quanto poi alla costruzione di un solo ponte sul fiume Oglio in un punto
inferiore a supplemento dei due attuali sulla valle dei diavoli e alle dette
rassiche di Temù, io non ha mancato di praticare sul luogo gli opportuni studi
saviamente ordinati dal prefato imperiale regio aggiunto, ma da questi ho dovuto
riscontrare che quanto sarebbe opportuno ed ottimo un tale divisa mento per
risparmio di un ponte altrettanto però sarebbe dispendioso e non concerterebbe
con l'attuale scarsezza d'assegni poiché farebbe di mestieri il costruire tutto
di nuovo un lungo tratto di strada sui fondi alla destra corso dell'olio per
rimettersi sull'attuale regia strada dopo le sunnominate rassiche; e l'unico
nuovo ponte che si realizzerebbe sopra il tetto fiume converrebbe che fosse di
una luce assai ampia e perlomeno in due campate oltre di che altro ponte poi si
dovrebbe costruire sulla valle di Temù che si verrebbe a passare col nominato
nuovo tratto di strada ciò che appunto apporterebbe in complesso un'ingente
spesa di gran lunga maggiore di quella per la ricostruzione dei due suddetti
ponti nelle presentanee loro località; e perciò ho creduto d'astenermi dal
proporre attualmente un siffatto partito al che è però sono pronto di prestarmi
qualora (anche dietro i suoi accennati riflessi) mi venisse superiormente
comandato.
Compiute in tal modo la descrizione e perizia con le ridete modificazioni, ne ho
riportato i dettagli in calce alle primitive descrizioni e minute di prima degli
originari progetti del settembre 1824, che ora mi pregio di riprodurre in unione
ai rispettivi disegni in quattro tavole e da queste modificazioni risulta il
risparmio di spesa come alla seguente tabella.
Ponte di Incudine spesa 1824 lire 6917 spesa attuale lire 4090
ponte di Stadolina spesa 1824 lire 5716 spesa attuale lire 3497
ponte degli avoli spesa 1824 lire 6509 spesa attuale lire 3847
ponte dalle rassiche spesa 1824 lire 5075 spesa attuale lire 3066.
Totale spesa primitiva lire 24.218
totale spesa ridotta lire 14.501
Si ha quindi il risparmio totale di lire 9717
Che se poi a fronte anche di questa diminuzione di spesa non piacesse
all'autorità superiore di sostenerla in una sola volta io proporrei
subordinatamente che la ricostruzione in nuovo dei denominati quattro ponti si
addossasse al signor Biotta attuale manutentore di tutta la strada da Edolo al
Tonale e dei vecchi ponti presentane i suddetti col corrisponderle il pagamento
dell'opera di ripartitamente in quattro eguali annue rate di lire 3625,27 cadauna
in unione ai canoni della detta manutenzione negli ultimi quattro anni del
novennio in corso che scade appunto col 31 dicembre 1834 e così la stazione
appaltante non sarebbe tutto a un tratto caricata di emettere il pagamento dell'intiera
somma su riferita lire 14.501.
Qualora pertanto venisse superiormente adottata tale mia proposizione, io non
mancherò dal canto mio di procurare dal nominato signor Biotta la relativa
offerta del corrispondente eseguimento della ricostruzione di essi ponti che io
sommessamente indispensabile ed urgente dacché per la loro difettosa struttura e
vetustà si resero ormai pericolosi al transito cotanto moltiplicatosi per
l'ingente quantità di Carboni e legnami d'opera che dal tonale e dal Montozzo
passano nelle pianure di Lombardia.
Restando per tal modo evasa anche la rispettata delegatizia ordinanza 24
novembre 1828 la ritorno con tutte le carte che vi andavano annesse restituendo
pure l'altro riferito dell'ufficio stesso
18 gennaio 1830
l'ingegnere aggiunto
Nel 1849 però, viene proposto un progetto organico di ristrutturazione della strada da Tresenda al Passo del Tonale per rendere carreggiabile tutta la tratta per scopi prevalentemente militari e tra le migliorie proposte c'è anche la realizzazione di un nuovo tracciato nei pressi di Incudine con la realizzazione di un nuovo ponte nella località del Salto del Lupo.
... Tratta due. Dal ponte di San Brizio sul
fiume Oglio al ponte detto il Salto del Lupo come risulta dal profilo allegato B
e dalla coreografia allegato B.
Stato attuale.
Questa tratta va distinta in due separati tronchi che dal ponte di San Brizio
mette nel ponte di Incudine sul fiume Oglio ed il secondo che dal Ponte di
Incudine incontra l'altro al Salto del Lupo.
Presenta il primo una forte contro pendenza con una acclività del 12% subito
dopo il ponte di San Brizio oltre alcune saltuaria irregolarità nelle livellette.
Percorre il secondo una stradella provvisoria stata aperta nei terreni lungo la
sponda sinistra del fiume dopo le rovine di gran parte della preesistente strada
sulla sponda destra per le correzioni portate dalla piena del fiume Oglio.
Questa stradella affatto irregolare nel suo andamento e nelle sue livellette per
essersi assecondati gli accidenti del terreno, trovasi esposta anche ai danni
del fiume nella circostanza di qualche straordinaria piena.
La carriera stradale del primo tronco è in gran parte fiancheggiata da muri di
sostegno, i quali per la loro cattiva originaria costruzione non si possono
conservare, quella del secondo è limitata .....
Linea che si propone.
Per togliere i contro accennati difetti è indispensabile di deviare tanto il
primo che il secondo tronco dal suo attuale andamento.
Con lo sviluppare la linea del primo sui terreni limitrofi al fiume partendo dal
ponte di San Brizio a quello del ponte di Incudine si otterrebbe una livelletta
assai comoda che non supera il 3% la quale poi per maggiormente assicurarsi dai
danni del fiume si potrebbe anche tener la più elevata dividendola in due come
si vede assegnata con la punteggiatura rossa in profilo.
Con l'assecondare la falda del monte a sinistra lungo il secondo tratto con la
linea quasi parallela alla stradella provvisoria si potrebbe avere una strada
con l'acclività del 3,50% dal livello della massima piena.
I
motivi che persuasero sulla convenienza di prescegliere la
sponda sinistra anziché
la destra dove si trovava primieramente la regia strada sono : 1° l'essere la
sponda destra in viva corrosione e quindi incontrare ingente spesa nella
costruzione di opere di difesa, 2° l'inevitabile contropendenza che sarebbe
risultata per la circostanza di essere quel terreno disposto a ventaglio. 3° il
vantaggio di costruire il ponte in vivo sopra due sponde a viva roccia in luogo
dell'attuale in legno presso Incudine che per la sua luce ristretta e per la
cattiva posizione potrebbe venire facilmente asportato dal fiume.
Forma.
La carriera stradale di metri cinque senza la cunetta a monte di metri 0,60
sarebbe fiancheggiata da muri a secco a sinistra di sostegno della strada e a
destra di sostegno dei fondi coi parapetti in calce per la difesa del pubblico
transito.
Osservazioni.
Nel contro esposto prezzo sono compresi i fondi da occuparsi con la sede
stradale.
Il ponte non venne realizzato subito, ma nel catasto del 1898 possiamo vedere che la strada proposta nel 49 venne realizzata come pure il ponte in vivo ancora oggi visibile accanto a quello in cemento armato dove passa la strada S.S. 42 attualmente