Ponte di S. Brizio

Le prime notizie trovate sul Ponte di S. Brizio riguardano un sollecito delle Amministrazioni Comunali e dei Negozianti perché si ponga mano al ripristino di una viabilità accettabile ed è indirizzato alla prefettura del Serio. Il regno d'Italia di Napoleone è da poco stato proclamato (1801) e gli echi della rivoluzione francese sono rimasti nel termine Cittadino, posto prima della carica delle autorità.

3 dicembre 1803.
Anno secondo.
Alla prefettura del Serio
Il viceprefetto di Breno accompagna una rappresentanza dei delegati alle strade della valle superiore dalla quale si rileva il deperimento di quel tratto di strada dipartimentale perché si vogliono tosto promuovere i convenienti ripari.
Edolo 20 novembre 1803 Anno 2°

Citt.o V. Prefetto
Molti Comuni e Negozianti del Circondario di Edolo ci fanno le più vive istanze perché siano riadattate le strade rese ormai nel nostro Distretto inservibili al carreggio e quali anche al trasporto a schiena di mulo. Esse non si sono mai trovate in uno stato così deplorabile come lo sono presentemente. Da ciò il commercio ne soffre un danno incalcolabile e massime nel genere di ferrarezza, che forma il capo principale dalla sussistenza di questi abitanti. Il ferro lavorato resta presso i proprietari non potendosi a causa delle cattive strade trasportare fuori di Valle a fronte dei frequentissimi riclami dei corrispondenti che stanno aspettando il ferro lavorato. Noi ci vediamo impossibilitati a rimediare ad un tanto disordine poiché non abbiamo alcun fondo a nostra disposizione per il riadattamento delle stesse.
Non ci resta quindi che di portare a Voi le loro giustissime lagnanze e di pregarvi a prendere in considerazione una materia tanto rilevante. Il vostro interessamento al bene di questa popolazione ci fa tutto sperare; e qualora non sia in vostro potere l'apportare un pronto rimedio viviamo sicuri che avvanzerete senza ritardo i nostri ricorsi alle autorità competenti.
Rispetto e Considerazione
Domenico Sinistri Dep.o alle Strade
Gio Ant.o Guarneri Dep.o alle Strade
Edolo 20 novembre 1803 Anno 2°
Per Copia Conforme
Soletti (?) (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

Probabilmente la prima sollecitazione non ha avuto esito positivo perché, l'anno seguente, il cancelliere distrettuale del Censo scrive all' Amministrazione Distrettuale del Serio presentando un quadro a dir poco allarmante:

Dipartimento del Serio
Edolo li, 28 agosto 1804 Anno 3°
Il cancelliere distrettuale del censo
All'Amm.ne Dipart.le del Serio

La strada che da Edolo porta al Tonale trovasi rovinata in più luoghi a segno che è ormai impraticabile. Il ponte poi di S. Brisio nella Comune di Incudine minaccia di cadere a momenti con evidente pericolo delli uomini e delle bestie che devono passarvi. Se non si ripara prontamente è certa la disgrazia di qualche infelice. Mi credo perciò in dovere di farvi le più forti istanze perché provvediate sul fatto al ristauro almeno il più urgente del d.o ponte quando questo sia a carico del Dipart.to. Se poi tocca alla Comune di Incudine me ne dovete sollecito avviso.
Ho l'onore di salutarvi.
Gualeni       
(A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

L'Amministrazione risponde con sollecitudine e invita chi di dovere, ad attivarsi per sistemare in qualche modo il ponte e la strada. Ecco il testo:

3 settembre 1804 3°
L'amm.e Dip.le del Serio
Al Citt.o Gualeni Cancelliere Distrett.le del censo
Edolo
In relazione alla notizia portata dal vostro foglio 28 agosto cad.o N°382, l'amm.ne vi invita a far da qualche perito di costà rilevare indilatamente (
immediatamente) e rimettere il fabbisogno, con la minuta della verosimile occorrente spesa, per quelle sole istantanee riparazioni al Ponte di S. Bricio sulla comune di Incudine, che siano interinalmente (provvisoriamente) valevoli a renderlo sicuro e transitabile, dietro a che passerà ad assentare le opportune provvidenze.
Vi salutiamo distintamente.
Allegreni Presid.te        (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

Quando si vuole, le cose possono anche funzionare rapidamente; l'11 settembre si è già intervenuti ed il "perito manda già la fattura per il pagamento:

Stato delle fatture assolutamente indispensabili al Ponte di S. Brizio per togliere provvis.te il pericolo e mantenere libero il transito compilato dietro incombenza dell'Amministrazione Comun.e di Incudine in azione a lettera del Cancelliere distret.
11 settembre corr.te
1°- Sette sombrighe, ossia travi di sostegno del ponte braccia trenta ciascuna a £ 30 per ogni trave £ 210
2°- Passi N° 25 di asse di larice a £ 5 per ciascuna £ 125
3°- Tavelli N° 12 braccia dodici a £ 3 l'una £ 36
4°- Colonelli N° 8 che devono portare i tavelli a £ 3 ciascuno £ 24
5°- Mediani ossia mesole N° 8 a £ 6 ciascuna £ 48
6°- Ferramenta £ 50
7° Fattura e giornate £ 200
In tutto di .. £ 693
Io Gio Cattaneo falegname e perito.        (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

La situazione non sembra però essersi risolta perché, il 22 novembre dello stesso anno, il Cancelliere Distrettuale del Censo scrive nuovamente all'Amministrazione Dipartimentale del Serio presentando un quadro per niente confortante:

N° 413
Repubblica Italiana
Dipartimento del Serio
Edolo lì 22 novembre 1804 Anno 3°
Il cancelliere distrettuale del censo
All'Amministrazione Dipart.le del Serio

La strada di Valle dal Ponte di S. Brizio sino al Tonale segnat.te sul tener di Incudine e di Vezza è quasi impraticabile: tutti si lagnano ed ogni giorno mi si fanno delle istanze per qualche provvidenza. Avendo rilevato che il disordine proviene in gran parte perché parecchi massi rovinati la ingombrano o perché dai fondi contigui vi si gettano selci od altro materiale senza alcun riguardo, avute in vista le vigenti disposizioni ho creduto bene invitare le Amministrazioni Comunali di Incudine e di Vezza di far intimare ai possessori dei fondi che levino e detti muri e sassi dalla strada stessa colla minaccia di procedere all'opera a loro spese in caso di ricordanza o di ritardo. Me ne rendo però ... per le ulteriori provvidenze. Essendo morto il Citt.o Domenico Sinistri non evvi alcun delegato che sorvegli.
Il Citt.o Andrea Lazzarini Marangoni di Vezza, uomo onesto, attivo ed interessato per esser marcante di ferro ed il Citt.o Antonio Agostani di Edolo sarebbero opportuni per tal incarico, il primo pel tratto di strada dal Ponte di S. Briscio sino al Tonale, il secondo al di sotto del d.o ponte.
Il ponte di Saimarè al di sopra di Incudine che unisce la strada di valle è stato distrutto in modo che era tagliato del tutto il passo: dovendosi questo rimettere sul fatto, ho creduto bene invitare l'Amministrazione Comun. di Incudine a farlo riparare alla meglio tanto che fosse riaperta la comunicazione trattando ala pred.a di rendervene intesi per il rimborso e per li ulteriori ristauri compatibili con le circostanze.
Vi professo la mia distinta stima.
Gualeni        (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

Ecco allora che il tecnico ing. Pietroboni prepara un progetto per la sistemazione della strada e, per quanto riguarda la nostra zona, dice:

Il detto ponte di Monno quasi impraticabile dovrà essere dai fondamenti fabbricato di pietra colla spesa di £ 6500.
Dal ponte suddetto fino ad Incudine vedesi un tratto di strada di cavezzi 650. Questo pezzo è tutto nuovo, da farsi nei campi; richiedonsi lunghi tratti di muro, ma non s'incontrano le difficili salite e ruinose della vecchia strada riducibili con sola ghiaia a £ 15 al cavezzo £ 9750.
Da Incudine a Vezza, che è un corso di cavezzi 1110 da inghiaiarsi solamente e dilatarsi in vari luoghi viene la spesa calcolata a lire 9 al cavezzo £9990.
Il rimanente della strada cioé da Vezza a Dalegno consistente in cavezzi 3000 trovasi in mediocre stato e con sola ghiaia sarà riparata a £ 5 al cavezzo £ 15000.         (A.S. Bs. Atti Vallecamonica Strade)

Ma tra il dire e il fare .... Il 12 novembre 1812 l'Ing. di Prima classe Gonzales scrive all'ingegnere in capo facendo un quadro della situazione viaria dell'Alta Valle per niente rassicurante; il prefetto del Serio scrive al Sig Conte Consigliere delle acque informandolo di aver dato le disposizioni per il ripristino della viabilità:

 

 

 

N° 29866 Sez.e 4^
Al Sig. Conte Consigliere di Stato
Direttore Gen.le d'acque e strade
Il Prefetto del Serio
Rassegna un progetto di alcune istantanee riparazioni alla Strada Nazionale di Valle Camonica presso Vezza.
28 9mbre 1812
Nello scorso 7mbre il Sig. V. Prefetto di Breno mi rappresentò l'urgenza di un immediato ristauro ai ponti di S. Brizio sotto Monno, d'Incudine e di Vezza, cui minacciavano rovina. Aggiunse che erano caduti parecchi tratti di muro e che tanto i ponti come i muri ... essendo sulla strada naz.le era indispensabile la loro prontissima riparazione per la sicurezza del passaggio.
Di questi bisogni se ne fece carico il Sig Ingeg.re di prima classe Gonzales nella recente sua perlustrazione alle strade di Valle Camonica, e riconobbe infatti la necessità del riparo ai ponti e della ricostruzione dei muri caduti con parte della strada, e a seconda della commissione da me ricevuta ha compilato il progetto dei lavori che qui compiegato ho l'onore di rappresentare, Sig Conte Direttore Generale.
Nell'accompagnarmi il Sig. Ingegnere in Capo il mentovato progetto, mi osserva che le proposte opere sono della massima urgenza, e che la loro esecuzione non ammette ritardo in quanto che dilazionandola oltre al pericolo cui si lascia esposti i passeggieri, v'ha l'altra circostanza dei nuovi guasti che certamente succederanno locche cagionerà un notabile aumento della spesa di £ 539.46 portata dal progetto.
Attenderò sul medesimo le superiori di Lei determinazioni ed ho l'onore ....

Il 1815 segna però la fine dell'esperienza napoleonica ed il ritorno in valle della dominazione austriaca; i problemi però rimanevano sempre gli stessi per quanto riguardava la viabilità. Le delegazioni comunali avevano a più riprese sollecitato i nuovi governanti per un riordino delle comunicazioni in Alta Valle e nel 1818 viene predisposto un progetto che prevede alcuni interventi. La risposta delle delegazioni è però tagliente: la montagna ha partorito il topolino.

Imperiale regio governo generale di Milano
Dopo tanti anni che queste comuni hanno reclamato la costruzione della strada che da Edolo porta i confini del Tonale e che forma la comunicazione col Tirolo reso ormai quasi impraticabile non solo al carreggio ma ben anco al pedone stesso finalmente nel presente anno abbiamo veduto a dare principio alla stessa. Ma quale fu la nostra sorpresa nel conoscere che il disegno e progetto della strada non era che di un semplice restauro senza procurare quei miglioramenti di cui la stessa è suscettibile.
Vi sono alcuni tronchi di strada sommamente erti, da quali con non molta spesa si può deviare ed appianarli. Qualora però non si pensi di ciò effettuare, riuscirebbe pressoché affatto inutile il riadattamento della strada mentre converrebbe limitare il carico per tutta l'estensione a quello che gli animali potrebbero condurre nei detti i tronchi e quindi il carico stesso non si potrebbe aumentare più di quello che attualmente si pratica.
La strada attuale non è che dai due ai 3 m di larghezza. Quando non si riduca per il meno alla larghezza di 1 m riuscirà sempre una strada incomoda, pericolosa, e di più dispendiosa manutenzione.
Incomoda perché non suscettibile di cambio, e nelle frequenti cadute dei muri rimarrebbe interrotto il carreggio.
Pericolosa, perché essendo sostenuta da muri si correrebbe ogni ora il rischio che gli animali e carri precipitassero da questi e perché caricando questi muri stessi non sarebbe raro il caso che avessero cadere lì muri nel tempo stesso.
Di maggiore dispendiosa manutenzione perché essendo la strada angusta di carri vanno ogni ora a caricare sui muri tutti oppresso che tutti di piccole pietre e perciò riuscirebbero più frequenti le cadute.
Nessun ostacolo si frappone per una conveniente dilatazione della strada in campagna aperta, per cui non si hanno che a trasportare alquanto i muri attualmente esistenti, i quali alla fin fine vanno ad essere tutti, o almeno la maggior parte, rinnovati per essere pressoché tutti mezzo diroccati ed inservienti.
Se la provvida saggezza del governo a fatto che dappertutto vi fossero strade comode, e belle, dovrà forse essere questa la sola parte di valle delusa? Questa valle, che in ogni tempo e con corsa col suo carato a formare le strade altrove non potrà ottenere che si facciano le proprie in maniera soddisfacente? Questa valle, che oltre ad avere un considerabile commercio di ferrarezza e di essere costretta a tradurre dalle pianure di generi di prima necessità, forma ancora la comunicazione con le province del Tirolo nonché dei Grigioni qualora venga effettuata la strada del Mortirolo, rimarrà senza una comoda strada, quando altre valli di quasi commercio e senza comunicazione hanno ottenuto strade superbe e dispendiose.
Le sottoscritte deputazioni, lungi dal supporre un tanto torto a questa parte di Valle che sebbene la più lontana si è però in ogni tempo dimostrata la più attaccata alla causa dell'augustissimo sovrano, per cui nelli prossimi passati tempi ha sofferto le più grandi peripezie e disastri, confidano anzi moltissimo che l'I.R. Governo colla sua giustizia ed imparzialità vorrà disporre che la costruzione della strada in discorso corrisponda e alle benefiche mire del Governo stesso ed alli bisogni di questa popolazione, come umilmente implorano colli sentimenti del più profondo rispetto e venerazione.
Biotta Deputato della Comune di Ponte di Legno
Favallini agente del Comune di Ponte di Legno
Tognali deputato di Temù
Menici agente comunale di Temù
Petroboni deputato di Vione
Guarneri agente comunale
Poli deputato di Vezza
Bartolatti agente comunale

Il progetto viene allora in parte modificato e si cerca di togliere l'erta salita esistente dopo il ponte di S. Brizio

Variazione a parte delle tratte 11-12 del progetto appaltato della strada da Edolo al Tonale che toccò ora la fuga di metri 251 e ricapita poco dopo il ponte di San Fabrizio e prima di Incudine.
Questa variazione venne reclamata da varie deputazione comunali della Valle Camonica come alla carta 12 ottobre 1819 accompagnata all'Imperiale Regio Commissario Distrettuale di Edolo e da questi umiliata all'imperiale regia delegazione provinciale con lettera numero 110 del 24 gennaio 1820 la quale sotto l'ossequiato determinazione numero 2145/86 la rimise all'ingegnere in capo provinciale indi venne passata all'ingegnere sottoscritto con ordinanza numero 285/217.
Questa variazione tende ad eliminare la pendenza ragguardevole del 12% e con alcuni tratti sino al 15% sopra una fuga di metri 251 e con quella che si propone di metri 450 non si oltrepassa il 5%, si schiva una strada incassata fra alte Ripe soggetta a moltissime acque ed a franamenti e quantunque il nuovo andamento si è obbligato a due svolte sono però assai spaziose il tutto come è delineato nelle unito tipo e la nuova linea va ad essere collocata sopra fondi prativi, coltivi nudi e in buona esposizione e di facile esecuzione dei pochi movimenti procurati con lo studio del tracciamento, come al profilo. Per tali evidenti vantaggi si addiviene alla proposizione delle opere.
Descrizione dettagliata delle opere.
A metri 20 dopo lasciata la casa detta di Ardezano si entrerà sulla ripa boschiva a sinistra dell'andamento attuale con la nuova deviazione indi con l'andamento curveggiante delineato nel tipo si scorrerà sui campi per metri 140 di poi con spaziosa curva si retrocederà fino ad attraversare la strada attuale con una seconda curva di andamento e si riprenderà la vecchia strada col salto dal fondo su quella a metri 40 dopo il bivio di strada che tiene all'alto: la larghezza della strada in carriera sarà di metri 4 e 6 nelle risvolte con opportuni fossette laterali ove non supplissero le ripe discendenti a tutta scarpa e tali fossette non saranno minori in bocca di 0,50 m.
Sotto due solo livellette sarà ridotto il piano stradale nel modo delineato nel profilo eseguendo gli occorrenti stradossi, e riempimenti e saranno bene anche eseguiti quattro muri di sostegno ove la ripa della strada e dei fondi fosse più alta di 1 m.
Saranno eseguiti tre tombini per lo scarico delle acque della luce ciascuno di mezzo metro in quadro e lavorati nei modi descritti nel primitivo progetto distribuiti nelle località indicata dal profilo e come meglio all'atto pratico.
Fatta in tal modo la nuova deviazione verrà coperta con ghiaia della prescritta qualità rendendo colma la carriera ed impiegandovene di essa metri cubi N°157; si avverte che all'atto della consegna dovrà l'appaltatore uniformarsi a quelle variazioni che tendessero a sempre più migliorare la riuscita di questo lavoro.
Bergamo li 16 febbraio 1821
Bornaghi ingegnere direttore

A leggere lo scritto potremmo ipotizzare una situazione quasi idilliaca: c'è un nuovo progetto, si tenta di risolvere qualche problema di lunga data, come quello delle salite troppo ripide, ma ecco che scoppia la polemica. La delegazione di Incudine, non appena avuto sentore dei programmi in atto, prende carta e penna e scrive:

Incudine di 2 settembre 1819
La Deputazione Comunale
All'Imperiale Regio signor Commissario Distrettuale

La notizia che si è stato proposto una nuova strada provinciale deviando dall'antica sopra questo comune nel territorio dal ponte di San Brizio fino al Cristo tagliando per mezzo della miglior cultura dei beni che abbiano questi abitanti all'oggetto di schivare la scoscesa erta sopra il detto ponte ha recato in essi più grande costernazione e rincrescimento.
Se non vi fosse altro mezzo per levare l'erta suddetta che per verità è pressoché impraticabile, non solo sacrificherebbero di buon animo la detta speciosa cultura, ma ben anco gli orti stessi, ben conoscendo quanto vantaggio sia al pubblico ed al privato una comoda strada ma se questa fluisse assai migliore della designata, più sicura, senza pericoli, di minore spesa di manutenzione e quasi senza danno alcuno certamente deve questa preferirsi.
Il signor ingegnere González nel fare la perizia delle strade di questo distretto si è attenuto al solo riadattamento della strada vecchia senza curarsi di levare gli inconvenienti di alcuni tronchi che rendono la strada assai incomoda e malagevole e non si è mancato di fargli osservare che un tale riadattamento non avrebbe soddisfatto di né i bisogni delle comuni né le benefiche mire del governo, al che egli rispose che l'intenzione del governo si era di fare al presente solo provvisorio riadattamento della strada esistente e che in seguito di anno in anno poi si sarebbero fatti di nuovo rilievi sopra alcuni tronchi di strada che si fossero verificati incomodi o pericolosi. Così egli veniva a recare alle comuni di sopportare più a lungo una strada cattiva e del regio erario di una doppia spesa; al momento che il signor ingegnere Bornaghi a questa parte a fare la consegna della strada all' abboccatore, conobbe a colpo d'occhio quanto sarebbe riuscita viziosa e malagevole la strada sopra il ponte di San Brizio e ne fece il rilievo sul luogo disegnando un'altra strada in mezzo alla detta cultura dei beni privati per schivare in tal modo l'erta suddetta senza portare altrove le sue viste dove si poteva costruire una strada comodissima togliendo con ciò non solo l'erta sopra il ponte di San Brizio e i pericoli della strada in fondo la stessa ma ben anco un buon tratto di strada di sotto del ponte che per quanto venga riattata e migliorata riuscirà sempre la strada incomoda, pericolosa, di dispendiosa manutenzione, in riva ogni ora a un rapido fiume sempre agghiacciata nel lungo inverno per gli continui sortumi d'acqua che scaturiscono dappertutto da quelle rupi ed in continuo periglio di rimanere li viaggiatori e le bestie schiacciati dalli grossi macigni che di quando in quando si distaccano al di sopra e vengono a cadere sulla strada senza poter essere né veduti né sentiti a causa del fortissimo mormorio del fiume e per conseguenza senza poter schivarli.
Questa strada che è la più pericolosa di tutto questo distretto e dello stesso monte Tonale, si verrebbe schivare tutti se in capo al così detto prato di Pagherola venisse costruito un ponte portando la strada alla sinistra del fiume dove con una salita insensibile e sempre uguale, niente incomoda, in distanza sempre dal fiume, senza bisogno di spranghe né di muri e senza una stilla d'acqua che possa formare degli atti nella lunga invernata potrebbe senza grande spesa tirare una strada rettilinea e comoda porterebbe in cima all'erta di San Brizio imboccando colà la strada vecchia avanti pertanto che si è posta mano a riadattamento della detta strada appaltata. Ella è pregata signor commissario di avanzare queste nostre osservazioni alla superiore autorità e di supplicarla a voler far eseguire da perito ingegnere una nuova visita della strada stessa confrontando la vecchia con quella che noi abbiamo proposta onde si possa dare al governo una giusta idea di quanto verrà a rilevarsi formandone disegno e la perizia della relativa spesa.
Noi possiamo assicurarla signor commissario che questo non è il desiderio dei soli abitanti di questo comune ma ben anco di quelli di tutta questa parte di valle ai quali si è fatto conoscere quanto comoda riuscirebbe la strada nel luogo divisato.
Non ci resta frattanto che di confermarle i sentimenti della nostra più distinta stima e considerazione.
Bertoli Deputato
Zone(?) Deputato
Camadini Deputato
La deputazione di Vione conferma in ogni parte le suddette osservazioni della deputazione di incudine aggiungendo solo che siano pure levate le erte al Salto del lupo, altra al ponte di Temù, altra in Sonvico sopra Pontagna ed in Premaia del Tonale tutte al di sopra di Incudine.
Seguono firme.
La deputazione di temu conferma come sopra.
Seguono firme.
La deputazione di ponte conferma come sopra.
Seguono firme

Nel 1821 l'ing. Bornaghi risponde alla delegazione puntualizzando i motivi tecnici che impediscono di prendere in considerazione la proposta:

Sulla proposta variazione di abbandonare per intero la strada attuale al luogo del prato Pagarola che tiene la sinistra del fiume Oglio salendo la valle di portarsi con una strada quasi tutta nuova nella parte destra che comprenderebbe le tratte quattro sino alla 10ª compresa del progetto appaltato della strada da Edolo al tonale che tocca la fuga di metri 2309 che ricapita poco dopo Edolo e si inoltre il ponte di San Fabrizio.
Questa variazione venne motivata dalla rappresentanza numero 236 del 7 dicembre 1819 della delegazione di incudine e firmata da altre deportazioni della Valle Camonica diretta all'imperiale regio commissario distrettuale di Edolo e da questi accompagnata con rapporto numero 111 del 24 gennaio 1820 all'imperiale regia delegazione speciale di Bergamo la quale sotto l'ossequiato la determinazione numero 2145/86 del 31 gennaio fu rimessa all'ingegnere capo provinciale indi passata all'ingegnere sottoscritto con l'ordinanza numero 285/217.
La lunghezza suddetta di strada attuale, che si andrebbe ad abbandonare riuscirebbe prossimamente uguale alla proposta sulla destra essendo pressoché una parallela, ma forse ancora più lunga dovendo secondare diversi insenamenti vallivi.
Occorrerebbe fare nuovo ponte sul fiume Oglio per passare dalla sinistra della valle ove trovasi la strada attuale sulla destra, ed in via parte non si presenta troppo favorevole la situazione, ed in ogni modo facendolo di vivo la sua spesa sarebbe oltre le L. 10.000 e di legno studiata costruzione lire 3 m³.
Per correrebbe la strada ideata destra della valle alcuni luoghi prativi, ma però acquitrinosi, e tutti esposti a tramontana per cui sono d'assai più lunga permanenza sulla strada le nevi ed i ghiacci.
Si incontrano poi delle località assai difficili a superarsi, quali sarebbero degli insenamenti vallivi e diversi gruppi di rocca di ardito e costoso taglio, e si dovrebbe passare pure anche sotto lo ha delle rupi, che non presentano la maggior solidità, e quasi peggiori del monte pagheròla, sotto il quale si passa tenendo la sinistra. Non avvi terreno in alcuna località per superare delle pendenze attuali sino del 20% in cui scorre una stradella barrozzabile.
Nessun casolare incontra sulla destra, quando sulla sinistra avvi qualche capanna pastorizia per ricovero in occasione di straordinarie intemperie.
Si dovrebbe inoltre attraversare Verso la fine di detta fuga la valle finale, o di confine facendo un ponte azzardato, che difficilmente reggerebbe per la natura dell'alveo del torrente di fortissima pendenza è di larghezza ragguardevole di metri 15 e principalmente per le moltissime materie che trascina mentre in una piena avvenuta l'anno 1819 io stesso verificai settembre di detto anno in occasione della consegna delle opere di adattamento di questa strada, che credette materie si rialzano a metri 3,5 sopra il letto del fiume Oglio, per cui questa sola circostanza non consiglierebbe di portare la strada sulla destra, fumettone sarebbe nemmeno sicuro e di nessun effetto.
Vi sarebbe inoltre da pagare l'importo dei fondi che si andrebbero ad occupare e tutta la formazione della strada che emerge sia sostenuta da alti muri e con quasi continue spalangarde per difesa ed oltre robusti contromuri ai terrapieni che in complesso indurrebbero una vistosa spesa tanto di costruzione che di manutenzione.
La strada attuale sulla sinistra ha d'essa pure le sue difficoltà, ed alcune viziosità fisiche, ma eseguite le opere appaltate e ben anche quelle che si propongono qui in seguito di variazione e miglioramento come alli quinternetti qui uniti N° 2. 3. e 4. si ha la lusinga di ottenere in confronto del resto una strada convenientemente comoda, sicura ed in buona esposizione.
Pei suddetti evidenti motivi adunque L'Ingeg. Sottos.to non ha creduto, a guadagno di tempo per altre importanti operazioni, di procedere ai rilievi ed ai dettagli delle opere di confronto
Bergamo, lì 16 Febbraio 1821
Bornaghi Ingeg.re Direttore

Come si può notare dal disegno della mappa datato 1849, la strada Valeriana è ancora sullo stesso tracciato del 1812. Tanto rumore per niente. Poi gli avvenimenti precipiteranno; la seconda guerra di indipendenza porterà la valle a far parte, prima del regno di Sardegne e poi del Regno d'Italia (1861), ma la situazione strade rimarrà sempre difficile e solo verso il 1880 si avranno decisi miglioramenti, come ad esempio l'abbandono del ponte di S. Brizio, perché la strada attraverserà il fiume col ponte detto dei Pellegrini, prima di Incudine e con quello del Salto del Lupo, dopo Incudine, come si può notare nel catasto del 1898.