Ponte di Stadolina

 

Il primo documento che parla del ponte di Stadolina a partire dal 1800, è un'analisi della situazione viaria in alta valle Camonica scritta nel 1818 dall'Ing. Gonzales che dice:

Descrizione delle opere per l'adattamento della Regia Strada di Vallecamonica da Edolo a Ponte di Legno.
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Tratta XXIV (dal ponte di Stadolina al ponte della valle de Avoli)
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La strada poi sarà pure ridotta sotto forma armata con dosso nel mezzo e sarà coperta da buona e minuta ghiaia in altezza adeguata di metri 0,10 per cui ne occorreranno metri cubi 148.
Il pavimento del ponte sopra il fiume Oglio sarà riattato con impiego di assoni nuovi e chioderia per metri di lunghezza otto e sarà pure riattata l'ala d'imbocco del medesimo a sinistra corso d'acqua con rimessa in nuovo di cinque legni di larice lunghi cadauno metri 6; e con riempimento di muro a secco nel vano interno dell' ala stessa.
Tratta XXV.
Dal riferito ponte sull'Oglio sino ad altro ponte sulla valle de Avoli compreso lunghezza metri 2330 larghezza che si preferisce da ritenersi e ridursi metri tre generalmente e metri quattro per gli ultimi metri 300 di fuga.
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Bergamo 28 febbraio 1818
Gonzales
L'ing. in capo Bos...
Gio Scaramuzza
Bonacina Francesco (A.S. Bg. D.P. b.1014)

Dal resoconto non sembra che il ponte abbia problemi particolari, ma certo lo stato generale non era buono e si sollecitava quindi l'intervento, che non avvenne come auspicato, tanto che, nel settembre 1824, venne predisposto un progetto per la costruzione di un nuovo ponte, ma anche questo dobbiamo arguire rimase lettera morta, se nel 1830 l'ing. aggiunto sente il bisogno di riproporre il progetto del 1824 con qualche modifica atta a ridurre la spesa per il regio erario. Ecco il testo:

Al signor Ingegnere in Capo Provinciale
Bergamo li 20 ottobre 1830
All'oggetto di doverosamente corrispondere alla pregiata ordinanza 30 agosto 2914/1156 di codesto ufficio, io avevo praticato le opportune ispezioni ed indagini locali per proporre e combinare mediante l'opera del signor Biotta attuale manutentore della regia strada da Edolo al monte Tonale e contro congruo compenso un aumento il numero dei travi correnti sostenenti la carreggiata dei tre ponti sul fiume Oglio detti di Incudine, di Stadolina e delle rasiche di Temù, nonché quello sulla valle degli Avoli, esistenti tutti sulla regia linea stradale surriferita per quanto occorresse a togliere un'oscillazione incongrua ai carichi attraversati; ma dalle mie più attente disamine ai ponti stessi ho dovuto convincermi che con siffatto aumento di travi non si otterrebbe il divisato scopo d'una conveniente solidità e sicurezza al transito per cui la relativa spesa ridondarebbe di pochissimo vantaggio al regio erario, dopo di che nel porre in opera le nuove travi sarebbe forza di dover levare prima le esistenti tavolature d'assoni, ora tutte a rappezzi e degradate per vetustà e rimetterle poi interamente di nuovo atteso che l'attuale non sarebbe più atta a reimpiegarsi; e oltre di che per avere anche nel rimanente una data sodezza degli edifici summentovati necessiterebbe di cambiare tutto il nuovo legname che costituisce l'intelaiatura di rivestimento delle spalle e delle ali dei ponti di Stadolina, degli Avoli e delle Rasiche, essendo che il presentaneo per l'eguale circostanza di vetustà trovasi pure in stato di degradazione e di infracidimento e conseguentemente poco atto a contenere interno riempimento di detta spalla ed ali il quale è composto soltanto da ciotoloni ivi accatastati; ciò che tutto dovendosi eseguire per procurare in qualche modo un passaggio deli ruotanti appena bastamente sicuro porterebbe un non lieve dispendio al regio tesoro senza poi ottenere l'effetto di mettere i predetti edifici in uno stato tale di alleggerire la spesa della futura manutenzione d'essi in quanto che riadattandoli nella presentanea loro debole struttura andranno sempre soggetti a frequenti guasti inseribili dalle intemperie e dalle escrescenze delle acque.
Siffatte osservazioni e riflessioni mi hanno indotto ad abbandonare l'idea di proporre qualunque provvisorio riadattamento dei suindicati ponti nel loro stato attuale ed a riproporre piuttosto di bel nuovo l'esecuzione dei progetti già avanzati alla superiorità fine nel settembre del 1824 per la sistematica ricostruzione dei quattro ponti summenzionati giacché con tale ricostruzione si ottiene la necessaria solidità, il comodo transito, di conveniente decoro all'opera di carattere regio, una maggior durata di essa ed il conseguente futuro minor dispendio di manutenzione.
Siccome però la spesa per la sotto detta sistematica ricostruzione dei ponti proposto nell'anno 1824 riesce piuttosto di qualche rilevanza per cui potrebbe forse opporvisi alla giusta vista di una ben intesa economia; così per rendere meno gravosa la spesa stessa, mi sono fatto doveroso carico di proporre alcune modificazioni ai succitati miei progetti le quali senza diminuire la solidità né la conveniente comodità per un sicuro transito diminuiscono sensibilmente la spesa limitando la larghezza dei ponti a quella dell'attuale strada ed approfittando di alcune circostanze di commercio che portarono da pochi anni in qua una sensibile diminuzione dei prezzi della manodopera e nel valore delle legnami.
Queste modificazioni consistono:
1° invece di ritenere larghezza di 5 m da ciglio a ciglio assegnata alla carriera dei ponti e dei relativi tratti di strada d'accesso, di eseguire piuttosto quella di metri quattro come sufficiente, avuto riguardo anche al resto della strada; e con ciò si risparmiano muratura nelle spalle ed ali, un ordine di travi e un sistema di armatura nel palco e relativa porzione di panconi, ferramenta, galleria, manodopera, escavazioni, getti d'acqua, movimenti di materie e altro
2° ammissione dell'impiego di tutta la ghiaia naturale e graticciata di copertura dacché a questa si può supplire con la ghiaia dell'attuale manutenzione di tutta la strada da Edolo al Tonale.
3° nell'avere diminuiti del 13% i prezzi delle opere in quanto che dall'epoca del 1824 in cui furono redatte le primitive perizie, fino ad ora si sono ribassati in generale i prezzi dei diversi lavori e materiali in quella località e particolarmente delle legnami in vista della nuova e grandiosa introduzione che si fa di questo genere valle Camonica pei gioghi del Tonale e del Montozzo estraendoli dai boschi tirolesi.
4° riguardo alla spesa della manutenzione dei suddetti quattro nuovi ponti proposta nelle primitive perizie del 1824 si è questa del tutto eliminata da che devesi sostenere dall'attuale appaltatore della detta regia strada da Edolo al Tonale senza alterazione di canone, poiché avendo egli l'obbligo di mantenere i presentanei vecchi ponti tanto più facile e meno dispendiosa gli riuscirà la conservazione dei nuovi assai più solidi e più sicuri.
Nel mentre poi che mi sono accinto a compilare il dettaglio delle suaccennate modificazioni mi sono fatto premuroso dovere di introdurre nelle modificazioni stesse anche quelle saggiamente suggerite dell'ossequiato noto 20 novembre 1827 marcato a relativo al numero 338 del 1825 del signor Ferranti cioè: .... un rialzo al piede della rampa destra d'accesso al ponte di Stadolina onde moderare la pendenza ...
Compiute in tal modo la descrizione e perizia con le ridette modificazioni, ne ho riportato i dettagli in calce alle primitive descrizioni e minute di prima degli originari progetti del settembre 1824, che ora mi pregio di riprodurre in unione ai rispettivi disegni in quattro tavole e da queste modificazioni risulta il risparmio di spesa come alla seguente tabella.
Ponte di incudine spesa 1824 lire 6917 spesa attuale lire 4090
ponte di Stadolina spesa 1824 lire 5716 spesa attuale lire 3497
ponte degli avoli spesa 1824 lire 6509 spesa attuale lire 3847
ponte dalle rassiche spesa 1824 lire 5075 spesa attuale lire 3066.
Totale spesa primitiva lire 24.218
totale spesa ridotta lire 14.501
Si ha quindi il risparmio totale di lire 9717
.....
Qualora pertanto venisse superiormente adottata tale mia proposizione, io non mancherò dal canto mio di procurare dal nominato signor Biotta la relativa offerta del corrispondente eseguimento della ricostruzione di essi ponti che io sommessamente indispensabile ed urgente dacché per la loro difettosa struttura e vetustà si resero ormai pericolosi al transito cotanto moltiplicatosi per l'ingente quantità di Carboni e legnami d'opera che dal Tonale e dal Montozzo passano nelle pianure di Lombardia.
Restando per tal modo evasa anche la rispettata delegatizia ordinanza 24 novembre 1828 la ritorno con tutte le carte che vi andavano annesse restituendo pure l'altro riferito dell'ufficio stesso
18 gennaio 1830
l'ingegnere aggiunto

Da questo resoconto veniamo a sapere che tra il 1824 ed il 1830 c'è stato un sensibile calo della manodopera e dei prezzi del legname, materia prima per la costruzione dei ponti, ciò sembra in parte dovuto anche all'ingresso sul mercato interno dei legni e carboni provenienti dal Trentino che ora non è più zona di confine, ma fa parte dell'impero austro-ungarico come la vicina Vallecamonica. Scopriamo anche che i passi dove transitano le merci sono il Tonale, ma anche il Montozzo attraverso la forcellina che mette in comunicazione Ponte di Legno con Pejo. La situazione al ponte di Stadolina si fa però critica all'inizio di settembre del 1839. Un periodo di continue piogge provoca uno straripamento del fiume Oglio che spazza via il ponte di Stadolina. Ecco la testimonianza:

I. R. Delegazione Provinciale di Bergamo
Lo straordinario straripamento delle acque del Fiume Oglio seguito nelli giorni 1 e 2 Settembre ha distrutto per intiero il Ponte che lo attraversa di dentro della Frazione di Stadolina.
Questo Ponte prima dell'anno 1832 gratis mantenuto dal Comune di Vione, indi dall'I. R. Erario per comunicazione della strada Provinciale, è altresì di tutta necessità per la coltivazione delle estese Praterie, che si trovano al di là del Fiume stesso.
Con sorpresa pel gravissimo danno dei propri amministrati la scrivente Deputazione Comunale è venuta in sentore, che abbandonando del tutto il vecchio andamento vogliasi colle opere , che adesso si effettuano per consolidare il Ponte alla Fuccina Tognali servirsi dello stesso in via stabile per poscia proseguire in mezzo alli Prati di privata ragione per lo spazio di oltre mille metri sino al rettifilo dei Boscazzi.
Abbandonando, che l'eminente interesse dei Comunisti ne avverrebbe ad essere pregiudicato oltre modo, dovendo effettuare un giro lungo, e vizioso per accedere ai propri fondi, lasciando da una parte, che giustizia esigerebbe di repristinare al Comune un Ponte, che alterato senza compenso fu poscia per cattiva opera dell'appaltatore facilmente rovinato, anche l'interesse erariale verrebbe a scapitare notevolmente effettuando il preaccennato progetto, perché oltre al dover indennizzare li proprietari del Ponte, e quelli delli ubertosi Prati, avrebbe un Ponte mal sicuro fra i giri così lati e tortuosi del Fiume, e la successiva strada tutta dalla parte del vago per mesi cinque continui priva dei raggi del sole, e nell'Inverno presso ché intransitabile.
La scrivente Deputazione mentre rispettosamente umilia le proprie rimostranze in quanto questa novità potrebbe essere di sommo pregiudizio a questo Comune sottopone alle sagge determinazioni di codesta Magistratura Provinciale il suo subordinato parere consistente:
Che proseguendo dopo l'abitato di Stadolina si ritenesse la linea del tronco già appaltato, che attraversa alcuni aratori di cui è già fatta la liquidazione sino al Ponte ora distrutto, e poscia si continuasse alla sommità del Prato del Sig. Antonio Testini per m.280 circa sino al principio dell'ertissima falda del monte detta le Rivazze, quivi dove il Fiume percorre dolcemente sistemato in letto non troppo spazioso cioè di m. 15 alli 16 costruire il Ponte, poscia passando per m. 200 circa in prati di privata ragione si andrebbe ad imboccare con una gratissima linea il rettifilo dei Boscazzi.
Ommettendo essere questo Ponte centrico alle estese Praterie di Tresaqua il sito presenta la maggiore sperabile solidità giacché la disposizione del suolo alquanto elevato a quella del letto del Fiume uniformemente deppressa rende difficile il disalveare, oltrecciò la strada è appoggiata alla falda di monte esposta a mezzodì, elevata a sufficienza da essere sicura in ogni escrescenza.
La Deputazione Comunale nel momento che umilmente supplica a codesta Magistratura a volere, conosciuti e verificati li preacennati vantaggi, adottare la proposta linea, intimamente penetrata così dalli gravi danni che ne risulterebbero in contrario, come dalli eminenti vantaggi, che ne derivarebbero dalla sperata linea offre anzi obbliga d'indennizzare a tutte spese del Comune di Vione ai danni qualunque dei Privati cagionati coll'occupazione dei fondi ancora da liquidarsi, cioè dall'ultimo punto ove è seguito l'appalto sino al rettifilo dei Boscazzi.
Questo è quanto può offerire un Comune gravato da tante spese, che al presente sarebbe costretto ad un incomodissimo giro piuttosto di sottomettersi alla spesa di rimettere il Ponte in discorso.
Solidità, Economia e Giustizia vogliono che sia adottata la proposta linea.
Nella speranza di essere esaudita. Grazie.
Vione li 26 7bre 1839
Li Deputati Comunali
Luigi Petroboni
Clementi Andrea (A.S. Bg. D.P. b. 1875)

Il parere della Deputazione comunale non fu preso in grande considerazione e intervennero anche le solite lungaggini dovute alla burocrazia e alla tendenza a procrastinare le cose da fare, anche se il Comune di Vione si era mostrato disponibile ad offrire le piante per la ricostruzione, come dimostra la lettera dell'Ing. Capo spedita nel dicembre 1840:

N° 3907
Bergamo li 24 Dicembre 1840
In relazione al rispettato ordine N° 36058/2002 di codet'I. R. Delegazione Provinciale con cui si rimettono gli atti circa la necessità della ricostruzione del ponte in vivo sul fiume Oglio lungo la Regia Strada da Edolo al Tonale.
L'Ufficio nel ritornare le carte annessevi, ha l'onore di subordinare il seguente parere.
Sino dal 31 dicembre fu compilato il progetto della strada e ponte di cui tratta l'unita istanza, e nel spedirlo alla Superiorità fu domandato di potere tosto eseguire almeno la fondazione sulla base del trassunto che andava unito al progetto medesimo.
Nell'Aprile 1840 furono superiormente ordinate alcune modificazioni al sudd.to Progetto, più fu abilitato l'Ufficio a far eseguire per contratto cottimo la sudd.ta fondazione, che non ha potuto aver luogo attese le crescenti acque del fiume.
Il progetto riformato e la relazione della non eseguita fondazione furono spediti a cotesta I. R. Delegazione col rapporto 9 maggio 1840 per la definitiva approvazione del progetto ed ordine del complessivo appalto.
In base pertanto all'unita istanza, l'Ufficio non può che interessare codesta Magistratura a far conoscere l'urgenza della sudd.ta superiore approvazione, onde poter eseguire l'opera nella attuale magra del fiume all'aprirsi della p.v. primavera.
In quanto all'offerta di legname fatta dalla Deputazione di Vione per eseguire l'arginatura d'imbocco al ponte, non sembrarebbe per ora accettabile, dacché nel progetto si ritiene bastantemente provveduto alla difesa di esso ponte colla proferitta spallatura in muro.
Qualora però all'atto pratico si vedesse l'opportunità di approffittare della sudd.ta offerta, per maggior sicurezza dell'edificio, se ne farà speciale rapporto, coll'indicazione della quantità che né potrà occorrere, e del sistema di difesa che si troverà di adottare.
Si ritornano tutte le carte che andavano unite alla pregiata ordinanza Delegatizia 17 andante N° 30058=2002
L'Ing. in Capo Prov.e
Firma illeggibile  (A.S. Bg. D.P. b.1875)

Uno dei motivi che contribuirono a rallentare la ricostruzione del ponte, fu la presenza in zona, quasi a  fianco del ponte caduto, di un ponte privato che venne da subito usato, per non interrompere il transito con l'alta valle; a questo si aggiunga il fatto che le casse dello stato erano, come sempre, vuote, come testimonia lo scritto dell'I.R. Delegazione Provinciale, in data 17 febbraio 1841.

N° 4971/491
Milano 17 Febbraio 1841
Codesta R. Delegazione Pro.le coll'estratto di Protocollo 31 Xbre p. p. N° 30058) 2202 avrebbe sollecitato l'approvazione per l'esecuzione del progetto riprodotto coll'altro precedente estratto di Protocollo 21 Giugno p. p. N° 11146/456 concernente ai lavori per la ricostruzione del R. Ponte sull'Oglio presso Stadolina nella Valcamonica.
La Direzione g.le delle Pubb. Costruzioni però sentita sull'argomento, ha ora riferito, dietro anche le informazioni e le osservazioni dell'Agg.to per le Strade Ing.re Donegani, che non potrebbe ammettersi alcuna urgenza per far luogo alla ricostruzione del sudd.to Ponte, dacché per bisogni del pubb.co servizio altro già ne esiste in vicinanza all'abitato di Stadolina, al quale mette capo la strada provvisoria stata costrutta dopo la piena del 1839 e che d'altronde la costruzione dello stesso Ponte tornerebbe per la stessa incompleta, senza la contemporanea associazione dei tratti di strada che debbono servire di continuazione allo stesso Ponte.
Ciò posto e ritenuto altresì che non vi sarebbe attualmente alcun fondo disponibile per sostenere la spesa di £ 14979.91, a cui sarebbesi dal Dip.to Fabbriche presso la Contab.tà Gen.le ridotta quella di Lire 14998.68 esposta nella nuova stima dei lavori in causa della correzione di alcuni errori, il Governo ritorna coi relativi atti il sudd.o progetto affinchè abbia ad essere riprodotto allorché la pubblica Amministrazione potrà essere in grado di disporre della Somma occorrente per la completa esecuzione di tutti i Lavori.
Siccome poi il Suddetto Dipartimento Fabbriche ha osservato che nella perizia dei Compensi dei fondi da occuparsi valutati in £2418.9 fu omessa la deduzione del Capitale per i carichi prediali, così avvertirà la R.a Delegazione prima di riprodurre il progetto che abbia ad essere operata anche la deduzione di cui si tratta in base alle vigenti norme.
Paravicini  (A.S. Bg. D.P. b. 1875)

Le cose cominciarono a smuoversi un po' quando i padroni del ponte privato, e cioè i proprietari delle fucine Tognali, presentarono un ricorso per chiedere che venisse restaurato il loro ponte che minacciava di cadere per il grande volume di traffico che aveva dovuto sostenere negli anni in cui era stato usato gratuitamente e ne venisse costruito uno nuovo perché, in caso contrario, non avrebbero più permesso il passaggio sul ponte privato:

All'I. R. Delegazione Prov.le di Bergamo   N° 1303
Dal Sig. Flaminio Tognali commerciante di ferramenta in Vione e i cointeressati Steffano e Pietro Ferrari proprietari del ponte in legno sul fiume Oglio alla frazione di Stadolina venne presentato l'unito ricorso diretto a conseguire un pronto provvedimento al pubblico transito su quella R. Strada mediante un solido ristauro al detto ponte che prestato in gratuito servizio minaccia cadere incompatibile ai voluminosi carichi che ora vi accedono, od altrimenti costrutto altro ponte in sostituzione al già esistente, dichiarando in caso contrario di non permettere ulteriore passaggio sul detto ponte che asseriscono di assoluta loro proprietà per non vedersi esposti nell'incontro di maggior guasto e conseguente caduta di dover sottostare dopo una lunga gratuita prestazione ad un ingente spesa e costruzione causata dal pubblico continuo transito, e che di buon grado acconsentirono momentaneamente sempre nella lusinga dell'istantaneo provvedimento a carico Regio che richiedeva l'importanza di quella strada.
Ciò stante, ravvisando non fuor di ragione il fatto riclamo si sottopone alla saggia penetrazione dell'I. R. Delegazione per quelle sollecite disposizioni che richiedono l'urgenza del caso, osservando che quando mai li nominati proprietari avessero a mantenersi nel spiegato rifiuto di prestare ulteriormente il detto ponte al servizio pubblico non si saprebbe come altrimenti supplire al passaggio momentaneo di detta strada, cosicché a scanso d'ogni relativo inconveniente, e nella vista di garantire la maggior solidità dell'opera attuale, in pendenza di un integrale costruzione di altro ponte in vivo, sarebbe del remissivo parere lo scrivente che venga disposto una regolare e ben sicura riparazione al Ponte in questione migliore e più conforme al bisogno di quella per l'addietro praticata, onde con ciò assicurare la durata di detto edificio per il transito de carreggi anche in ogni evento di escrescenza del fiume, e così tranquillizzare li ricorrenti proprietari e sollevarli di ogni sinistro pensiero di spesa nell'argomento, certo che in tal modo provveduto verrà dai commercianti stessi permesso l'uso del detto ponte senza ulteriore eccezione o riclamo in proposito.
Edolo il 28 giugno 1841
L'I. R. Commissario Distrett.e (Firma illeggibile) (A.S. Bg. D.P. b. 1875)

Il primo effetto ottenuto fu quello dell'intervento del Delegato Provinciale, che scrisse al governo di Milano per sollecitare la ricostruzione del ponte e delle strade di accesso.

20648/615
All'Imp. R. Governo Milano
L'I. R. Ufficio Prov.le delle Pubbliche Costruzioni con rapporto 17 Agosto N° 2072 ( di risposta al Delegatizio Rescritto 12 luglio N° 16313/473) riferisce essere urgente il bisogno d'accorrere all'assicurazione del pubblico transito lungo lo stradale regio di Val Camonica presso Stadolina, ove per la distruzione avvenuta fino nel 1839 del ponte sull'Oglio, e per la sospensione decretata dall'I. R. Governo dei lavori di riedificazione di quel manufatto, si è nella necessità di usare d'un ponte privato di legno, il quale altronde ora abbisogna di costosi ristauri.
Unisce le più calde sue preghiere a quelle del riferente I. R. Ufficio Provinciale Tecnico affinchè la superiore zelante premura dell'I. R. Governo voglia degnarsi di subito accorrere al provvedimento di cui è ben dimostrata l'urgente necessità col permettere che si proceda all'esecuzione delle opere di costruzione del nuovo ponte e delle strade di accesso al medesimo, secondo il progetto ora riprodotto dall'I. R. Uff.o Pr.e Tecnico, e la cui spesa complessiva ammonta a lire 14979.91
Bergamo 30 Agosto 1841
L'I. R. Del.to Prov.le
Firma illeggibile  (A.S. Bg. D.P. b. 1875)

A questo punto si incominciò a fare sul serio, il progetto era fatto, venne appaltato, ma ci si misero anche le intemperie: all'inizio fu la neve che impedì la consegna dell'opera come risulta dalla lettera dell'Ing. Capo del 30 marzo 1844:

Nell'Ufficio dell'I. R. Commissario dist.le di
Edolo
I. R. Ufficio Provinciale delle Pubbliche Costruzioni in Bergamo N° 78
Bergamo, li 30 Marzo 1844
Ad esito della rispettata Delegatizia ordinanza 3 Gennaio p. p. n° 216/7 si subordina l'atto di consegna delle opere per la costruzione del Ponte sul Fiume Oglio a Stadolina e laterali strade di accompagnamento interposte alla Regia strada di Valle Camonica da Edolo al Tonale.
Venne ritardata la consegna delle suddette opere a motivo della molta neve che copriva quell'alpestre località, e che non permetteva di precisare il punto, tanto di linea che di livelletta della strada di accesso al ponte e stabilire Capi Saldi per base dell'esecuzione tanto di essa strada che del Ponte a norma del progetto superiormente approvato.
L'Ingegnere in Capo
Firma illeggibile  (A.S. Bg. D.P. b. 1875)

Poi, quando ormai si era a metà del lavoro, una piena straordinaria del fiume, non solo ritardò la costruzione del ponte, ma distrusse una buona parte delle opere già realizzate, come testimonia la lettera del commissario in data 21 giugno 1844:

I. R. Delegazione Prov.le
Bergamo
li 21 Giugno 1844
Presentasi in quest'Ufficio il Sig. Pietro Gelpi appaltatore delle opere di nuova costruzione del Ponte di Stadolina lungo la R. Strada del Tonale partecipando che nell'attuale escrescenza dell'Oglio ebbero le acque nel giorno 19 and.te ad escavare il terreno che doveva servire di sostegno alla nuova strada di accesso al Ponte medesimo per modo che le frane distrussero l'andamento della strada stessa già costrutta pel corso di circa 25 metri di fronte al già distrutto vecchio ponte sulla sponda destra dell'Oglio. Oltre a che osserva che le acque essendosi interciate nel terreno anzi avendo elevato il letto del fiume al di sopra del Ponte urtano verso la risvolta della nuova strada e corre pericolo che in progresso la spalla destra del Ponte sia isolata dalla sponda, e verrebbe tutt'ora distrutta se la costruzione della medesima non fosse stata eseguita a dovere.
In tale circostanza la veemenza delle acque strascinarono seco N° 15 assoni, N° 12 travetti e N° 1 dormilione e N° 1 saettone questi ultimi due però rinvenuti in qualche distanza nel letto del fiume.
Tanto partecipa alla Commissoria per le opportune provvidenze e perché sia invitato l'Ing.re di Riparto a fare istantaneamente una visita sul luogo per prescrivere quelle opere di riparo che crederà di tutta urgenza.
Chiuso e sottoscritto.
Pietro Gelpi
Firma del Commissario (illeggibile) (A.S. Bg. D.P. b.1875)

Le varie alluvioni non solo procurarono danni ai manufatti umani, ma modificarono pure la geografia dei luoghi formando anse, isolotti, curve, che di volta in volta si generavano o scomparivano a seconda dell'andamento della corrente, come si può notare dal raffronto del percorso del fiume nella stessa località osservato su un periodo di 200 anni.

I. R. Ufficio Provinciale
delle Pubbliche Costruzioni
in Bergamo
N° 2025 e 2044
Bergamo, li 14 luglio 1844
L'Ing.re in Capo Prov.le rassegna il Progetto delle opere per riparare il tronco di R. Strada in Valle Camonica Superiore, che serve di accesso al nuovo ponte di Stadolina, dai danni cagionati dalle dirotte pioggie del giorno 19 giugno p. p.
Le dirotte piogge cadute il giorno 19 Giugno p. p. in Valle Camonica Superiore, accompagnate da un rapido scioglimento delle nevi, diede causa ad un straordinario incremento del Fiume Oglio producendo diversi guasti ai lavori in corso per la costruzione del nuovo ponte di Stadolina, come può rilevarsi anche dal Protocollo 21 detto dell'I R. Commissario di Edolo trasmesso a questo ufficio col rispettato Referitto 25 detto M° 15674=522 di codesta I. R. Delegazione.
L'Ing.re di riparto Sig. Parea, che si recò tosto in luogo, ebbe a verificare e riferire che in due punti le acque del suddetto Fiume pei depositi di materia, strascinata dalla corrente, deviarono dal loro corso ordinario (a) (a') in Planimetria All.o I. Il primo dei suddetti punti (a) trovasi poco superiormente al nuovo ponte, e le acque di deviazione si portarono con violenza fin contro la spalla destra di esso ponte, essendo quel terreno assai depresso, in modo che anche in tempi di mediocri piene viene sommerso dalle medesime, come scorgesi dal Tipo A Sez.ne 1^, unito al Rapporto 13 Maggio p. p. N° 1504 dello scrivente Ufficio; il fiume quindi urtando contro il muro di sostegno della strada di accesso al detto ponte, minacciava co' suoi vortici di scavarne le fondamenta, ma a questo si potè tosto riparare con alcuni macigni posti provvisoriamente al piede di detto muro, e con alcuni cavalletti collocati al luogo della divergenza delle acque onde rimettere la corrente nella direzione della luce del nuovo ponte.
Il secondo punto (a') trovasi parimenti sulla sponda destra a m. 150 inferiormente al suddetto ponte, dove le acque, abbandonando il primiero loro letto, e rivolgendosi più al di sotto contro la stessa sponda destra, si apersero un profondo canale al piede della china del monte colà disposta in curva, ed ivi corrodendo la scarpa di essa, costituita di ghiaia e terra, tali acque produssero un franamento ed una scusibile insenatura in modo che venne distrutto per circa m. 36 parte del terreno che serviva di sede stradale, come risulta dal detto Tipo All.o I, al punto (b), e corrispondenti sezioni 12^ e 13^.
Per difendere la sponda corrosa da maggiori guasti, i quali sarebbero stati di grave conseguenza alla nuova strada di accesso al ponte atteso il forte pendio del monte, che avrebbe portato un difficile e dispendioso incassamento ad essa strada, venne dal prefato Ingegnere fatto eseguire un provvisorio riparo di cavalletti al punto (c), il quale a guisa di pennello serve a deviare le acque dal luogo della corrosione; dopo di che lo stesso Ing.re procedette ai rilievi e studi per la sistemazione tanto del tratto di strada attiguo alla spalla destra del ponte, quanto dell'altro tratto inferiore del medesimo, e compilò il tipo e la Perizia che si rassegnano negli All.i I, II, X, Y; da cui emerge la spesa di £ 2074,73 per le opere, e £ 209.02 per occupazione di fondi.
Questo progetto consiste nell'allungamento dell'ala destra del ponte per m. 30 fino ad incontrare i fondi di campagna elevati, e ciò mediante muratura in calce di grossi macigni in sostituzione dei due pennelli, che si erano proposti col Progetto che va unito al succitato rapporto 13 Maggio N° 1504, e che l'I. R. Direzione Gen.le delle Pubb.e Costruzioni colla nota del 18 giugno N° 3139 diretta a codesta I.R. Delegazione Prov.le non trovò di ammettere.
Tale prolungamento serve ad assicurare non solo la tratta di strada di accesso al ponte, ma ben anche la spalla del medesimo, la quale essendo investita dalle acque trovasi esposta a non lieve pericolo; 2° nel ritiro verso monte di un tratto di strada per la lunghezza di m. 137.00, ove successe la corrosione in (b), e nella costruzione di un riparo stabile al piede di quella sponda corrosa (Sez.ne 13^), onde difenderla da ulteriori intacchi, il qual riparo dovrebbe essere formato di macigni con intercalatura di legname, osservando che quanto al suddetto ritiro di strada vennero calcolati i movimenti di materia da eseguirsi in aggiunta a quelli contemplati nel progetto approvato, giacché questi erano stati dall'Appaltatore già condotti a termine prima che succedesse il summenzionato franamento, essendosi inoltre calcolate le maggiori dimensioni dei muri di sostegno della strada e dei fondi, in confronto di quelle del Progetto appaltato, mentre a questi muri non si era ancora data esecuzione.
Riconoscendo lo scrivente ufficio regolare l'opera che si propone, ed indispensabile che venga sollecitamente mandata ad effetto, s'interessa codesta I. R. Delegazione Prov.le a voler invocare la Superiore approvazione, con quella sollecitudine che è richiesta dalle circostanze già riferite, a scanso di ulteriori danni e di maggiori spese, e per poter dare pronto compimento ai lavori nel tempo prefisso dal contratto, e rendere così quella strada operativa a comodo pubblico prima che giungano le piene autunnali, che riuscirebbero di gravi consegunze.
Tanto sia ad evasione del rispettato Delegatizio Referitto 25 Giugno p. p. N° 15674=522, che si ritorna unendovi pure il progetto che stava in seno all'Ordinanza 24 d.o N° 15675=523 attergata alla copia della nota succitata N° 3139 dell'I. R. Direz.e Gen.e delle Pubbliche Costruzioni.
L'Ing.e in Capo    (A.S. Bg. D.P. b.1875)

Un' ultima ipotesi di sistemazione verrà proposta nel 1849, quando si cercherà di stendere un progetto di massima per rendere la strada da Tresenda al Tonale carreggiabile, soprattutto per scopi militari. Il progetto verrà realizzato solo 30 anni dopo, quando ormai la valle era entrata a far parte del neonato Regno d'Italia e la strada da Stadolina punterà decisa su Temù, abbandonando la riva sinistra ed evitando quindi anche le due criticità del Ponte dei Avoli e del Ponte della Rassica di Temù, verso il 1880.