Strade e Malghe
Il fenomeno delle malghe in alta quota nella nostra zona ha origini lontane se per malga intendiamo un pascolo d'alta quota adatto soprattutto agli ovini, mentre nell'accezione di pascolo con edificio atto a riparare uomini e animali e in grado di effettuare alcune attività come conservare e cagliare il latte, e quindi adatto anche per i bovini, è un evento che si sviluppa soprattutto tra il 1820 e il 1890 per raggiungere il massimo sviluppo nella prima metà del 1900; nella seconda metà dello stesso secolo seguirà una rapida decadenza e alla fine del millennio diverrà quasi esclusivamente un ricordo di un tempo passato e delle varie malghe rimarranno solo i ruderi.
Negli ultimi anni alcune cose sono cambiate ed alcune malghe sono state
ricostruite, ma il loro scopo è cambiato; sono rinate le malghe ma senza
animali, adatte forse per il turismo o per mantenere un ricordo, ma lontane anni
luce dalle malghe che in estate si popolavano di mucche e vitelli e dove si
poteva andare a comperare la "Furmagèla o la "Puìna.
La nascita delle malghe ha però avuto un impatto anche sulla viabilità delle
zone di alta montagna. Si è passati in molti casi, dalla mulattiera adatta per
passaggio di animali e per un pascolo in prevalenza di pecore, alla costruzione
di strade ripide, sconnesse, ma pur sempre strade dove si poteva in qualche modo
transitare anche con dei carri, magari anche a strascico.
In alcuni casi più fortunati le mulattiere sono
diventate strade o per l'intervento dei soldati nella prima guerra mondiale, o
per la favorevole posizione del luogo e per il suo interesse non solo agricolo.
Partendo da questo documento del 1822 (A.S. Bg. Atti di Governo Censo parte moderna pezzo 912) possiamo vedere la distribuzione delle
malghe come pascoli d'alta quota all'inizio del 1800. Le varie malghe sono
indicate con il loro nome secondo il comune di appartenenza; è indicato il
canone di affitto, il nome degli affittuari e la durata dell'affitto. Nelle
mappe del catasto del 1811 non vi è traccia di costruzioni se non quelle di "Dorèna
e "Varadèga
a "Món, e quella di "Simalbósch sul territorio di "Pónt, ma appartenente al
comune di la "Vìla in seguito alle divisioni del 1624.
Comune | Qualità della proprietà affittata | Denominazione | Fitto anteced. | Ottenuto all'asta | Totale per comune | Epoca della delibera | Cognome e nome affittuario | inizio locaz. | Fine locaz. | Approvazione | Comune | Qualità della proprietà affittata | Denominazione |
Edolo | Montagna pascoliva | Mola | 270 | 200 |
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29 apr 1819 | Febbrari Steffano fu Steffano | 1 gen 1819 | 31 dic 1827 | 19 mag 1819 | Edolo | Montagna pascoliva | Mola |
Incudine | Montagna pascoliva | Salina | 50 | 45 |
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12 feb 1820 | Manenti Giovanni | 1 gen 1820 | 31 dic 1828 | 8 mar 1820 | Incudine | Montagna pascoliva | Salina |
Monno | Montagna pascoliva | Dorena Varadega | 195,5 | 196 |
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16 giu 1822 | Andreoli Giacomo | 1 gen 1823 | 31 dic 1831 | 20 lug 1821 (?) | Monno | Montagna pascoliva | Dorena Varadega |
Mù | Montagna pascoliva | Aviolo, Campo e Galinera | 206 | 206 |
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12 ago 1822 | Gregorini Gregorio, Branchi Giacomo, Adamini Giò B. | 1 gen 1824 | 31 dic 1832 | 14 nov 1822 | Mù | Montagna pascoliva | Aviolo, Campo e Galinera |
Mù | Pascolo | Galinera |
|
30 |
|
12 ago 1822 | “ “ | 1 gen 1824 | 31 dic 1832 | 14 nov 1822 | Mù | Pascolo | Galinera |
Mù | Montagna pascoliva | Avio | 223 | 180 | 416 | 12 ago 1822 | Comensoli Marco fu Pietro, Comensoli Antonio | Idem | Idem | Idem | Mù | Montagna pascoliva | Avio |
Pontagna | Montagna pascoliva | Valle Malza | 25 | 18 |
|
17 ott 1818 | Marocchini Giuseppe | 1 gen 1820 | 31 dic 1828 | 4 nov 1819 | Pontagna | Montagna pascoliva | Valle Malza |
Pontagna | Montagna pascoliva | Caione | 28,4 | 26 | 44 | 24 mag 1821 | Marchioni Andrea | 1 gen 1822 | 31 dic 1830 | 28 ott 1821 | Pontagna | Montagna pascoliva | Caione |
Ponte di Legno | Montagna pascoliva | Casaiole e Montozio | 220 | 227 |
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30 giu 1820 | Zuelli Omobono | 1 gen 1821 | 31 dic 1829 | 31 ago 1820 | Ponte di Legno | Montagna pascoliva | Casaiole e Montozio |
Ponte di Legno | Pascolo | Valmalza | 176 | 236 | 463 | 6 set 1821 | Carettoni Giovanni | 1 gen 1822 | 31 dic 1830 | 28 ott 1821 | Ponte di Legno | Pascolo | Valmalza |
Temù | Montagna pascoliva | Caldea con Salina, Valsecca, Calvo, Colaiasso, Gaviola | 162,25 | 168 |
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7 set 1819 | Cresceri Tomaso | 1 gen 1820 | 31 dic 1828 | 29 set 1819 | Temù | Montagna pascoliva | Caldea con Salina, Valsecca, Calvo, Colaiasso, Gaviola |
Villa | Montagna pascoliva | (Selambosco) Somalbosco, Monticelli | 190 | 205 |
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2 ago 1817 | Tomasi Matteo | 1 gen 1817 | 31 dic 1825 | 20 ago 1817 | Villa | Montagna pascoliva | (Selambosco) Somalbosco, Monticelli |
Villa | Montagna pascoliva | Valvarisola | 15,36 | 25 | 230 | 2 ago 1817 | Tomasi Matteo | 1 gen 1817 | 31 dic 1825 | 20 ago 1817 | Villa | Montagna pascoliva | Valvarisola |
Vione | Montagna pascoliva | Valsaroten, Calvo, Tremonzio | 295 |
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6 set 1819 | Rossi Domenico | 1 gen 1819 | 31 dic 1827 | 29 det 1819 | Vione | Montagna pascoliva | Valsaroten, Calvo, Tremonzio |
L'idea del censimento delle proprietà comunali che potevano essere tassate sembra abbia ingolosito il governo centrale che prendendo come esempio quanto aveva fatto la provincia di Bergamo, a cui apparteneva la nostra zona, scrive alle altre province invitandole a prendere esempio e predisporre gli elenchi delle proprietà fondiarie dei comuni.
Ecco la trascrizione della lettera di accompagnamento alla
tabella inviata All' I.R. Delegazione provinciale di Bergamo:
N° 1471 della registratura
Censo e Comuni
Relatore il Cons.e De Capitani
N° 15016/2589 del Protocollo
All'I.R. Deleg.e
Prov.e di Bergamo
Sessione 13 giugno 1817
Dall' I. R. Amministrazione Generale del Censo si sono presentati in tre
separati volumi, gli elenchi delle proprietà fondiarie di ragione de Corpi
pubblici dipendenti dalla tutela del Governo che sono situati nei distretti di
Lovere, Breno ed Edolo di codesta Provincia.
Questi elenchi formano il compimento di quelli che in diverse riprese
sono stati trasmessi all'I. R. Delegazione, e si mandano alla medesima per gli
usi di amministrazione per cui sono stati ricercati. (A.S. Bg. Atti di
Governo Censo parte moderna 912)
Questa invece la lettera inviata dall' I. R. Amministrazione
generale del Censo e delle Imposizioni dirette all'I. R. Governo perché si segua
l'esempio della provincia di Bergamo:
N° 2467
Imperiale Regio Governo
A compimento dell'incarico contenuto nel Governativo Prescritto del 6 settembre
1816 N° 34862/4299, l'Amministrazione generale del censo si fa un dovere
d'inoltrare in tre separati volumi gli Elenchi delle proprietà fondiarie di
ragione dei Corpi pubblici soggetti alla tutela del Governo e comprese nei
Distretti di Lovere, Breno ed Edolo, Provincia di Bergamo, de quali vorrà l'I.
R. Governo compiacersi ordinare la trasmissione alla R.a Delegazione di Bergamo
per gli usi della sua amministrazione.
L'utilità di questo travaglio per le Province che non hanno un Catasto regolare
induce l'Amministrazione Generale del Censo a subordinatamente proporre all'I.
R. Governo di farlo eseguire anche per le Province di Brescia, di Sondrio e pei
due Distretti di Crema nella forma stessa di quello di Bergamo or ora compito,
su di che quest'Amministrazione Generale starà attendendo le Superiori
determinazioni.
Dall'I. R. Amministrazione generale del Censo e delle Imposizioni dirette, il 3
giugno 1817. Firmato
Brunetti ...
(A.S. Bg. Atti di Governo Censo parte moderna 912)
Nel catasto del 1898 invece troviamo tracce di fabbricati in quasi tutte le malghe. Non sempre le baite erano abitazioni particolarmente comode, ma rispondevano ad alcuni requisiti fondamentali: una costruzione o parte di essa per dare riparo di notte agli uomini che accudivano gli animali, possibilmente una costruzione separata per gli animali in difficoltà o per quelli nati da poco, un ambiente possibilmente con acqua corrente e quindi fresco per depositare il latte per poterlo poi cagliare ed un posto dove collocare la "Panàcia (la zangola) per fare il burro, ma soprattutto il "Paröl per cagliare il latte ed ottenere il formaggio e la ricotta che o venivano commercializzati ogni tanto quando si scendeva a valle o venivano fatti stagionare e venduti quando si scendeva dal "Mùt. La ricotta veniva conservata con il metodo della salatura e dell'affumicatura ed utilizzata grattugiata come il Parmigiano.
Ecco le mappe delle principali malghe presenti nel catasto del 1898, le fotografie di come sono attualmente e la loro collocazione sul territorio utilizzando le mappe satellitari di Google Earth. Per poter vedere le immagini è necessario aver installato Google Earth o Google Earth pro scaricabile dal sito https://www.google.it/earth/download/gep/agree.html