Suàn  

Quota = 1300 m

Tipologia = Frazione

Posizione: a nord di ”pónt, a est della ”àl del büs, a sud di ”parchezài, a ovest della ”àl de sès.

Descrizione: è la prima frazione che si incontra salendo da ”pónt verso il ”gàvia. Si trova su una balza semipiana, circa 50 m più in alto di ”pónt. Fino al termine della seconda guerra mondiale era un paese in prevalenza di pastori e contadini in senso lato. Negli ultimi 40 anni è cambiata l'economia e il paese ha subito un progressivo spopolamento; ora gli abitanti sono meno di un centinaio. La frazione è posta a nord di ”pónt, dopo un dosso detto ”dòs de la tór, e, in questi ultimi decenni, è stata circondata da ville e seconde case, che l'hanno in pratica unita al tessuto urbano del capoluogo; il nucleo storico è ancora distinguibile racchiuso com'è tra la via S. Giovanni e la attuale via Bonicelli. Nella mappa del 1811 erano 149 le particelle elencate, di queste 40 erano case di sua abitazione, 2 case diroccate, 2 case ad uso di stalla e fienile, 1 casa rustica, 12 porzione di casa, 66 ad orto, 21 a prato, 2 andito comune, 1 a campo, 2 a ghiaia nuda.

Etimologia: da sumero ”sug palude e accadico ”an quello, quello accanto, quello in alto, per cui ”suàn starebbe ad indicare il posto elevato, la balza accanto alla palude.

Storie o leggende: per capire i toponimi come ”suàn, ”susìne, susé, ”sulédra e quelli come ”carèt, ”carés, ”sìda, dobbiamo fare uno sforzo di immaginazione e vedere il territorio come l'hanno visto in tempi antichi. C'erano due grandi morene lasciate dai ghiacciai, una formava il ”dòs di calamài e l'altra era l'opera congiunta del ghiacciaio del ”gàvia e del ghiacciaio del ”pisgàna e formava quel dosso dove ora sorge via dei villini. Tra le due morene è logico pensare ci fosse un laghetto nella zona di ”sìda ed una zona comunque umida nella zona di ”sancampél che nei documenti antichi è spesso chiamata ”suncampél. Fino a non molti anni fa, nella zona dei ”bunadìs, dove sorgono le scuole, si catturavano le rane e tutta la piana, dove ora sorge piazzale Europa, era chiamata ”carèt perché zona umida.
Nella foto il tratteggio azzurro indica la zona dove dovevano esserci delle paludi o un lago, mentre quello marrone indica le morene terminali o laterali e i dossi che hanno contribuito ad occludere il passaggio delle acque.
Della presenza di una morena che ostruiva lo sbocco della valle del Frigidolfo abbiamo testimonianze negli scavi effettuati per costruire nuove case. Nel 2008 negli scavi per la costruzione di una casa in ”sancampél, quindi a nord del fiume, furono rinvenuti una quantità esorbitante di massi di granodiorite o tonalite, rocce tipiche delle montagne del gruppo dell'Adamello, che non avrebbero dovuto trovarsi in quel posto perché le rocce della zona e il fiume che scende dal Gavia avrebbe potuto portare solo massi di micascisti o di gneiss. E' evidente che se massi così grossi sono finiti a 30 metri di altezza, sulla riva del Frigidolfo, vuol dire che il ghiacciaio che scendeva dalle ”susìne li ha trasportati e la morena laterale, che forma il dosso dell'attuale via dei villini, terminava contro il fianco della montagna e ostruiva perciò il passaggio del fiume che quindi formava un lago, poi prosciugatosi, nella zona di ”sancampél e di ”precabàs, giungendo almeno fino al ”pónt de bunóm.