Territorio di Temö'

Sotto, la descrizione dei paesi che compongono l'attuale Comune di Temù datata 1870 e a destra una fotografia aerea del posto. Passando con il mouse sulla fotografia si evidenzierà una zona che potrà essere cliccata portandovi così sulla ortofoto corrispondente  su cui sarà possibile cercare i toponimi presenti. Il territorio è stato diviso in quattro parti:
i paesi di Temù,
Pontagna e Villa,
la val d'Avio,
i monti di Pontagna,
i monti di Villa. 

Temù 1870   Descrizione di Temù
B. Rizzi, Storia della Valle camonica, Pisogne 1870, 212

 

Giace a poca distanza dalla sponda destra dell'Oglio, dirempetto alla foce del fiumiciello Avio, formato dal lago omonimo, fra i comuni di Vione, Pontagna e Villa Dalegno a 12 chilometri da Edolo. Il suolo è in piccola parte coltivato e produce segale, frumento ed orzo; prati pascoli e boschi coprono il rimanente territorio. I 422 suoi abitanti, nel 1845, erano 329, sono agricoltori, pastori e boscaioli. La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Bartolomeo apostolo, quest'anno fu attivata una nuova fucina. Nel Dizionario corografico d'Italia si legge, che i nomi di Temù e Mù appartengono verosimilmente ad una lingua perduta a quella che probabilmente fu parlata dai camuni primitivi. Forse Mù significava ponte, passo di fiume o cosa simile.

 Pontagna
1870   Pontagna
B. Rizzi, Storia della Valle camonica, Pisogne 1870, 205

E' piccolo comune, situato a 13 chilometri da Edolo, sulla riva destra dell'Oglio, colle case disposte sulle due sponde, congiunte fra loro da un ponte e confina con Temù, Villa Dalegno e Pontedilegno. La strada regia attraversa il paese e da esso partono per la campagna i monti e limitrofi villaggi, altre cinque strade comunali, ben disposte e tenute. La campagna è seminata a segale, orzo, frumento, patate, lino, canape e legumi. Il fieno è prodotto principale, si taglia due volte e con esso si allevano molte giovenche, 123 oltre 250 pecore che rendono molto in burro e cacio, associandosi i mandriani per la coltivazione del latte. Vi si coltivano scarse api e con poco successo. Dei 219 abitanti piccol numero attende alla coltura della campagna, la maggior parte sono operai ed emigrano nella stagione del verno. Nel giorno 9 settembre di ogni anno si tiene ivi frequentatissima fiera di bestiame. Un incendio del 1857 recò qualche danno al paese nel quale esiste una congregazione di carità di tenue rendita. Questo comune è soggetto alla parrocchia di Villa Dalegno, ed ha una chiesa sussidiaria dedicata alla Natività.

 

Villa Dalegno
1870   Villa Dalegno
B. Rizzi, Storia della Valle camonica, Pisogne 1870, 215 - 216

Questo piccolo villaggio è situato a quattordici chilometri da Edolo, sopra una pendice che costeggia l'Oglio. 
Il suo territorio è a campi a segale, frumento ed orzo, sostenuti in molta parte da muri a secco: il rimanente terreno è occupato da prati e pascoli. 
I 364 abitanti sono agricoltori e pastori: molti emigrano nella stagione d'inverno per lavorare altrove. 
Anticamente Dalegno fu pieve. 
La parrocchiale sotto il titolo di San Martino è bella, ornata di stucchi e dipende dalla vicaria di Vezza. 
Ha sussidiario un oratorio nella contrada di Poia ed una chiesa in Pontagna che fa comune a sé.